3 consigli per stare meglio in ufficio

Il segreto per stare meglio in ufficio è mettere al centro il proprio benessere costruendo relazioni positive e un percorso di crescita personale

3 consigli per stare meglio in ufficio

Per stare meglio in ufficio ci si concentra troppo spesso sui “fattori materiali”: il colore delle pareti, la disponibilità di spazio, gli open space per muoversi di più o gli uffici privati per avere più privacy e concentrazione, la presenza di piante vere, di sedie e scrivanie ergonomiche, di cibo sano e chi più ne ha più ne metta. Tutto vero, tutto giusto. Ma se poi si lavora nell’ufficio più bello del mondo e però si hanno relazioni conflittuali, o non si hanno proprio relazioni con i colleghi, o ancora semplicemente non si apprezza il proprio lavoro, allora non c’è nulla che possa farci stare meglio in ufficio.

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Ma come fare per vivere bene il lavoro? Quali consigli per stare meglio in ufficio? Il segreto è mettere al centro della vita da ufficio proprio se stessi e il proprio benessere. Detta così sembra semplice e impossibile, ma costruire nel tempo un atteggiamento positivo e costruttivo si può, ed è il primo passo per riuscire a stare bene in ufficio.

L’ideale sarebbe fare un lavoro che piace. Il che non significa il lavoro dei sogni, e non necessariamente un lavoro pagato moltissimo, ma più semplicemente un lavoro gratificante: la gratificazione non è necessariamente economica, ma può consistere anche nelle conseguenze pratiche, concrete di ciò che si fa. Un giardiniere rende più bello il mondo, una sarta rende felici chi indossa i suoi abiti, un insegnante contribuisce alla crescita dei suoi alunni: probabilmente nessuno di loro diventerà ricco o famoso, ma saranno spesso soddisfatti di ciò che fanno giorno per giorno. Si sentiranno realizzati anche davanti alle difficoltà.

L’importante è costruire relazioni sane e positive con i colleghi. Anche dentro un ufficio da decine di persone, un po’ impersonale e un po’ caotico come sono molti grandi uffici, si possono costruire relazioni con le persone che non siano meramente funzionali. In fondo il lavoro, per un adulto, è il primario spazio e tempo di socializzazione: si passa più tempo con i colleghi che con la famiglia o gli amici. Non occorre essere “amici” dei colleghi, può bastare anche una relazione aperta, di fiducia reciproca che si costruisce giorno per giorno in una dinamica di dare e avere: dare fiducia per avere fiducia genera relazioni che permettono di crescere come persone.

Ecco, il terzo punto è la crescita personale. Stare bene al lavoro significa anche percepire che si percorre una strada di miglioramento individuale. Non è solo o tanto una questione di avanzamento di carriera: è più una questione di percepire che si fanno le cose sempre meglio, con maggior consapevolezza. Basterebbe per esempio usare i Post-It o tenere un diario per scrivere, a fine giornata, almeno una cosa positiva accaduta al lavoro, o qualcosa di nuovo che si è imparato: vederle scritte giorno per giorno darà il senso di un percorso di crescita positiva.