Addio capitalismo, ora le aziende guardano a dipendenti e ambiente
C’era una volta Gordon Gekko e il film “Wall Street”, quello in cui “l’avidità è una cosa buona” e il capitalismo è il motore del mondo. Bene, c’era una volta e forse ora non c’è più, se è vero che un documento appena firmato e diffuso dal Business Roundtable, il gruppo che riunisce 200 aziende …
C’era una volta Gordon Gekko e il film “Wall Street”, quello in cui “l’avidità è una cosa buona” e il capitalismo è il motore del mondo. Bene, c’era una volta e forse ora non c’è più, se è vero che un documento appena firmato e diffuso dal Business Roundtable, il gruppo che riunisce 200 aziende americane fra le quali Amazon, JPMorgan e General Electric, manda in pensione il mantra secondo il quale la priorità delle società per azioni e dei loro CEO non sono o non dovranno più essere solo gli azionisti e il valore delle azioni delle società da loro dirette.
Già si parla di Better Capitalism, di capitalismo migliore, e di come – è scritto nel documento pubblicato per primo dal Financial Times – il profitto per gli azionisti è da considerare alla pari del benessere dei lavoratori, dei clienti e dei fornitori, e delle ricadute – ambientali, economiche e sociali – delle comunità in cui si opera. D’ora in poi, si legge nel Business Roundtable, le aziende devono “proteggere l’ambiente” e trattare i dipendenti con “dignità e rispetto” nel perseguire profitti di lungo termine agli azionisti.
Al momento si tratta di un documento programmatico, però a firmarlo sono 181 tra le più importanti, grandi e influenti società quotate a Wall Street e per quel mondo, cresciuto nel culto del liberismo di mercato e di Milton Friedman, è un cambio di rotta a 180°: per creare valore di lungo periodo e sostenibile, le azioni non devono solo portare dividendi agli azionisti ma tener conto di quello che in Europa è chiamata “economia sociale di mercato”. Una svolta che ha indotto l’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, a parlare di “capitalismo inclusivo” in quanto impresa che punta a interagire con tutti coloro che vengono coinvolti nell’attività di un gruppo economico.
Succederà davvero? O rimarranno solo parole sulla carta? Questo al momento non si può sapere, però se è vero che spesso i cambiamenti nel mondo dell’alta finanza sono lenti e impercettibili come quelli all’interno della Chiesa, è anche vero che mai prima d’ora era stato preso così chiaramente un tale punto di vista dal cuore del capitalismo americano e, qualunque siano le motivazioni – di politica interna o internazionale – questa potrebbe essere una delle notizie più importanti di questo 2019.