Andare in bici al lavoro potrebbe essere una buona soluzione per affrontare la Fase 2 dell’Emergenza Coronavirus, quella del graduale rientro negli uffici e nelle fabbriche ma anche della forte limitazione all’uso dei mezzi pubblici. Chi temeva situazioni estreme già al primo giorno è stato smentito: a Milano, Roma e in tutte le altre grandi città d’Italia non si sono verificate le tanto temute situazioni di assembramento che potrebbero vanificare l’appello al distanziamento sociale. E tuttavia le misure di limitazione all’uso dei mezzi pubblici sono reali e man mano che apriranno altri settori le persone che dovranno spostarsi tra casa e lavoro saranno sempre più. Ecco perché, anche complice la bella stagione, la bicicletta può essere la soluzione se non all’intero tragitto almeno all’ultimo miglio, per usare un’espressione mutuata dal mondo delle telecomunicazioni. L’alternativa sarebbe l’auto, con le inevitabili conseguenze di ingorghi che dilatano i tempi e aumento dei costi per i parcheggi in centro. Ma attenzione, perché andare in bici al lavoro non è esattamente come fare una scampagnata (banalmente, meglio non correre il rischio di arrivare pezzati di sudore) e qualche consiglio può aiutare ad affrontare la novità. Oltre a permettere di risparmiare soldi, migliorare l’umore, ridurre lo stress e – perché no – rimettersi in forma.
1. Scegli la bici gusta
La soluzione non è spolverare la vecchia MTB in fondo al garage da 20 anni o la bici avuta in eredità dalla nonna. Almeno un po’ di manutenzione servirebbe (vedi punto 6) ma se bisogna attraversare la città da parte a parte (perché l’ufficio è sempre dalla parte opposta della città, vero?) serve qualcosa di confortevole, maneggevole e scorrevole. Per i lunghi tragitti si può fare un pensiero a una moderna bicicletta elettrica, una pratica city-bike è sempre la soluzione migliore per muoversi in centro, e se tocca fare un po’ di strada in auto dall’hinterland alla periferia e poi si vogliono evitare i mezzi pubblici può vale la pena valutare una bici pieghevole (o perché no un monopattino elettrico). Ma mettersi in sella a un vecchio “cancello” (come amabilmente sono chiamate le vecchie bici) è il modo migliore per far naufragare subito il progetto.
2. Abbigliamento
Forse il tasto più delicato, per chi in ufficio ha l’obbligo di una tenuta formale ed elegante. Certo, se si ha la fortuna di vivere e lavorare in centro è tutto più facile, chi deve fare un po’ di chilometri potrebbe valutare di avere in ufficio almeno le scarpe formali e pedalare con qualcosa di più sportivo (e c’è anche chi potrebbe aver modo di cambiarsi una volta arrivato in ufficio) e comunque una giacca tecnica leggera antivento e impermeabile è sempre bene averla di scorta con sé.
3. Non dimenticare la sicurezza
Una lucina rossa lampeggiante dietro, una luce davanti se si tarda la sera, il casco in testa (è obbligatorio fino a 14 anni, poi facoltativo, ma è sempre meglio averlo) e qualche dettaglio rifrangente che aumenta la visibilità in strada sono il minimo indispensabile per poter dire di aver pensato alla propria sicurezza.
4. Pianifica il tragitto
No, fare in bici la stessa strada che si farebbe in auto non è una buona idea: i vialoni a grossa percorrenza hanno ben poca sintonia con i pendolari a pedali. Meglio controllare se ci sono piste ciclabili o “scorciatoie” che permettono di percorrere strade meno trafficate. E poi è bene dare una occhiata anche all’altimetria: in macchina le pendenze quasi non si notano, in bici se non si hanno gambe allenate possono diventare peggio di una Cima Coppi al Giro d’Italia.
5. Prendila con calma
In bici puoi fare più o meno una ventina di km in 1 ora, che dentro la città è mediamente meglio della velocità media di un’auto all’ora di punta. Ma non partire come se dovessi affrontare una gara: prenditela comoda, parti con qualche minuto di anticipo, pedala rilassato e ti renderai conto che è tutto molto più piacevole di quanto si creda.
6. Fai manutenzione alla bicicletta
Bastano poche cose: gonfiare gli pneumatici, oliare la catena, controllare i freni. Se non sei esperto cerca un ciclista in zona: una bici in ordine è garanzia di sicurezza e comfort.
7. La borsa per il computer
Lo zaino sarebbe la soluzione più immediata, ma con il caldo il rischio è quello di arrivare in ufficio con la schiena chiazzata di sudore. Allora può aver senso valutare quelle borse che si possono mettere sul tubo orizzontale (la cosiddetta “canna della bicicletta”) o sul portapacchi posteriore. Sono pratiche e, con qualche accorgimento, si impara in fretta a equilibrare bene i pesi.
8. Fai colazione
Certo, cornetto e cappuccino appena scesi dalla macchina e prima di entrare in ufficio erano un bel ricordo, e puoi goderteli anche arrivando in bicicletta. Ma fosse anche solo per una manciata di km non è una buona idea uscire di casa a stomaco vuoto quando si tratta di pedalare. Hai mai notato che i ciclisti mangiano durante le lunghe gare? Se lo fanno loro ci sarà sicuramente un buon motivo.