Gli anglosassoni lo chiamano tape, per non confonderlo con l’apprezzato alcolico scozzese. Noi lo chiamiamo comunemente scotch, e per tutti sostanzialmente è il nastro adesivo, uno dei prodotti più usati in ogni casa e ufficio del mondo. E come altri prodotti talmente popolari da averne dimenticato l’inventore (uno su tutti: la gomma per cancellare), anche …
Gli anglosassoni lo chiamano tape, per non confonderlo con l’apprezzato alcolico scozzese. Noi lo chiamiamo comunemente scotch, e per tutti sostanzialmente è il nastro adesivo, uno dei prodotti più usati in ogni casa e ufficio del mondo. E come altri prodotti talmente popolari da averne dimenticato l’inventore (uno su tutti: la gomma per cancellare), anche lo scotch ha una lunga storia da raccontare.
Basti pensare che l’8 settembre 2020 ha compiuto ben 90 anni, essendo stato inventato nel 1930 nei laboratori della 3M, che già al tempo era un’azienda non da poco: aveva aperto nel 1902 e produceva la prima carta vetrata impermeabile al mondo. Una invenzione non da poco, visto che negli stessi anni c’era il boom dell’industria automobilistica.
L’invenzione del nastro adesivo, una pellicola di cellophane sensibile alla pressione e adesivo, si deve a un impiegato di nome Richard Drew: non fu un caso di errore fortunato come quello dei Post-it (guarda caso sempre della 3M, che nel tempo inventerà anche le pellicole magnetiche per le registrazioni audio e video, i microfilm e un sacco di prodotti per la fotografia) ma sicuramente fu un prodotto rivoluzionario, che mandò in soffitta l’uso di corde, colla e lacci per impacchettare e confezionare i pacchetti.