Chi lavora meno lavora meglio: sembra una contraddizione in termini, quella per cui, per essere più produttivi e lavorare sostanzialmente meglio, serva lavorare meno ore. Soprattutto per abituati a stare a lungo, sempre, anche oltre l’orario di lavoro se non addirittura nei weekend, in ufficio. Ma se in Svezia stanno pensando di ridurre l’orario di lavoro a 6 complessive al giorno, altrove si pensa di lavorare 4 giorni a settimana (almeno qualche volta al mese) e comunque sul tema della produttività c’è grande dibattito (Cosa significa essere davvero produttivi?) la storia raccontata da Jeff Sutherland su Slate (e riportata da Il Post) è decisamente illuminante.
La storia riguarda Scott Maxwell, il fondatore di OpenView Venture (una società di investimenti ad alto rischio), e i tempi in cui lavorava in McKinsey, società in cui era normale lavorare 7 giorni su 7 per parecchie ore al giorno. In McKinsey lavorava anche Jon Katzenbach, un dirigente che per motivi religiosi lavorava “solo” 6 giorni a settimana.
Katzenbach lavorava solo sei giorni a settimana. Dopo un po’, aveva cominciato a notare che riusciva a portare a termine più lavori di quanto facessero i suoi colleghi (tutti maschi, allora). Aveva deciso così di provare a lavorare solo cinque giorni a settimana: e aveva scoperto di essere diventato ancora più produttivo.
Una volta approdato a Open View, Maxwell si ricordò di Katzenbach e della sua apparentemente strampalata idea di lavorare solo 4 giorni a settimana, e cominciò a rifletterci, elaborando il grafico qui di seguito che dimostra come, superata una certa soglia di ore di lavoro, diventava inutile continuare a lavorare: si è improduttivi.
Sull’asse delle ordinate è indicata la produttività, mentre sulle ascisse le ore di lavoro settimanali. Il picco di produttività, come si vede dal grafico, crolla appena dopo le quaranta ore settimanali.
Oggi in OpenView non solo si lavora “solo” per 40 ore settimanali e – come vogliono fare in Francia con il diritto alla disconnessione – è “obbligatorio” dedicarsi al riposo ed evitare di rispondere a mail o telefonate quando si esce dall’ufficio o si è in vacanza. La spiegazione della curva secondo Maxwell è semplice ed elegante:
1. Se lavori meno fai più cose, sei più felice e hai una migliore qualità della vita. E poi lavori meglio.
2. Le persone che lavorano troppo commettono anche più errori, cosa che in seguito richiede grandi sforzi per rimediare.
3. Chi lavora troppo, inoltre, si distrae più facilmente e prende cattive decisioni.
La chiusura del pezzo di Jeff Sutherland su Slate è illuminante
In pratica, c’è un numero limitato di decisioni importanti che una certa persona può compiere in qualsiasi giornata. Più decidi, e più erodi la tua abilità di controllare il tuo stesso comportamento. Di conseguenza, staccate dal lavoro alle 17. Spegnete il cellulare nei weekend. Guardate un film. E, cosa più importante, mangiatevi un panino. Non caricandovi troppo, otterrete di più e lavorerete meglio. A chi importa quante ore ci abbia messo una persona a fare una certa cosa? L’importante è che sia portato a termine velocemente e con un risultato all’altezza.