Quando si parla di comunicazione efficace, il colloquio di lavoro è sicuramente uno degli argomenti più complessi: una di quelle attività che – per chi è in cerca di un impiego – può equivalere alla corsa su un tapis roulant mentre si mettono in pratica le strategie di una partita a scacchi mostrando la preparazione di un’interrogazione scolastica. La ricetta segreta, che garantisca di superare un colloquio di lavoro e piacere sicuramente ai nostri selezionatori, si chiama bacchetta magica ma, noi di Viking, abbiamo voluto redigere un elenco con alcuni consigli e suggerimenti che vi aiuteranno ad affrontare meglio una delle componenti principali del colloquio di lavoro: il linguaggio del corpo.
Una situazione sotto controllo
Spesso sottovalutato, il linguaggio del corpo ha in realtà una notevole importanza nella vita di tutti i giorni. È ciò che vediamo quando parliamo con una persona, è la comunicazione non-verbale che avviene tra noi e il nostro interlocutore, è ciò che delinea la tanto temuta “prima impressione”, soprattutto durante un colloquio di lavoro. Vi è mai capitato di rimuginare su come stare seduti, dove appoggiare le braccia, dove volgere lo sguardo o come sorridere in maniera naturale, fino a farvi prendere dal panico non vedendo l’ora di correre a casa? Il primo consiglio è sicuramente di imparare a rimanere rilassati, ricordandoci sempre il motivo alla base di quel colloquio e l’eccezionale opportunità che ci è stata concessa: abbiamo la possibilità di mettere in luce le nostre competenze per poterle offrire a quell’azienda in cui desideravamo da tempo lavorare. Mantenendo la situazione sotto controllo, ci mostreremo anche più sicuri di noi e il linguaggio del corpo ne trarrà immediatamente vantaggio permettendoci di dare subito un’impressione migliore a chi ci sta ascoltando.
Le diverse fasi di un colloquio di lavoro
Un colloquio di lavoro si scompone generalmente in quattro momenti: la fase del contatto, l’esplorazione, l’informazione e il momento della decisione. Il contatto avviene quando candidato e selezionatore si incontrano per la prima volta. Si tratta di una fase essenziale: alcune ricerche, infatti, sostengono che la prima impressione di chi abbiamo di fronte si delinea nei primi cinque minuti. L’esplorazione è invece la fase durante la quale vengono verificate le competenze del candidato. Anche questo è un momento essenziale perché può portare all’immediata decisione di non proseguire il colloquio, nel caso in cui il selezionatore dovesse ritenere il candidato non idoneo alla copertura del ruolo in offerta. Passando alla fase dell’informazione, dove il selezionatore inizia a spiegare più nel dettaglio i requisiti della posizione lavorativa obiettivo del colloquio di lavoro, il candidato ha già buone possibilità di ottenere il lavoro e, infine, il momento determinante della decisione. Ora vediamo alcune mosse per aiutarvi a far sì che tale decisione sia positiva.
La stretta di mano e il potere del sorriso
La stretta di mano è uno dei principali modi utilizzati per instaurare un contatto con una persona, soprattutto la prima volta che la incontriamo. È un gesto associato alle relazioni personali sin dai tempi delle caverne, grazie al quale ci si costruisce già una prima idea della persona che abbiamo davanti. Una stretta solida e sicura consentirà di trasmettere sensazioni positive al selezionatore e avremo più probabilità di essere trattati alla pari. Un piccolo suggerimento: avete in mano una borsa o magari cartelle, buste e blocchi? Teneteli nella mano sinistra. La stretta di mano avviene generalmente con la destra e non dovrete temere i goffi scambi o le potenziali cadute che farebbero sorridere anche Bridget Jones. E se parliamo di positività, non possiamo di certo tralasciare uno degli aspetti più importanti in tal senso: il sorriso. Oltre a essere un modo per rompere il ghiaccio e alleviare la tensione, è anche un ottimo strumento (purché utilizzato con spontaneità) per dimostrare disponibilità, serenità e buon umore al nostro interlocutore, che ci concederà maggiore fiducia ritenendoci probabilmente adatti a lavorare insieme ad altre persone in ambito lavorativo.
Sguardo e postura
Superato il momento iniziale, dove abbiamo incontrato il selezionatore, è importante continuare a rimanere concentrati su ciò che esprimiamo con il linguaggio del corpo nel corso di tutto il colloquio di lavoro. Quindi, ecco un altro aspetto da non sottovalutare: lo sguardo. Sappiamo tutti quanto sia allettante il pavimento sotto di noi ma, per esprimere coinvolgimento, interesse, sicurezza e competenza, è importante guardare negli occhi il nostro interlocutore. Ricordiamoci di rilassarci e di mantenere la concentrazione su ciò che dice. Altro elemento da non trascurare? La postura. Dimenarsi come un pesce fuor d’acqua o stravaccarsi come se fossimo seduti con amici sul divano, non rientrano probabilmente tra le tecniche vincenti. Mantenere la schiena dritta, evitando di incrociare le braccia, con i palmi rivolti all’insù mentre parlate, senza giocherellare con cravatta o collane può invece rappresentare un ottimo modo per dare un’idea rilassata e sicura.
Ricordatevi di fare pratica
Nei giorni che precedono il colloquio di lavoro, vi troverete a raccogliere informazioni sull’azienda, a chiedervi quali siano le domande che con più probabilità vi verranno poste e a redigere possibili risposte. Ricordatevi di fare pratica anche con il linguaggio del corpo. Servitevi di uno specchio e immaginate di essere al colloquio. Mentre vi esercitate con le risposte alle possibili domande, osservate come vi muovete, quanto gesticolate, ricordatevi di guardare di fronte a voi e di sorridere. Vi aiuterà a farvi un’idea, a migliorare i punti su cui fate più fatica e a ricordarvelo nel corso del colloquio reale. Acquisirete più controllo del vostro corpo e ciò si tradurrà in una maggiore sicurezza di fronte al vostro interlocutore, il quale – a sua volta – vi tratterà con maggiore fiducia. Aggiungete infine anche una sedia: potrete così verificare anche la postura adottata davanti allo specchio.
Con questi suggerimenti, speriamo di avervi offerto alcuni spunti concreti per evitare di sudare quattro camicie, ottenendo quel buon posto e aggiudicandovi quella partita – e con lei, il lavoro che desiderate. Avete altre tecniche per imparare a gestire meglio il linguaggio del corpo durante un colloquio di lavoro? Condividete con noi i vostri consigli sulla nostra pagina Facebook Viking Italia.