Telefonate. Riunioni informali. Scambi di informazioni. E ancora rumori vari di stampanti, cassetti, sedie e quant’altro anima rumorosamente le giornate in ufficio. In America è una specie di ossessione, soprattutto negli open space delle grandi compagnie, dove la privacy e la concentrazioni sono tenute in considerazione al punto tale che da oltre 40 anni sono in auge dei dispositivi di mascheramento dei rumori: si tratta di diffusori di rumore bianco che emettono suoni elettronici casuali con lo scopo di rendere incomprensibili le parole oltre una certa distanza e ‘tagliare’ anche il rumore.
Ora però pare che si sia a una svolta: uno studio condotto dai ricercatori del Rensselaer Polytechnic Institute e presentato al 169° meeting della Acoustical Society of America ha dimostrato come i suoni della natura (un ruscelletto, il canto degli uccellini o il vento che muove le fronde di un albero) siano in grado di migliorare lo stato d’animo dei lavoratori e la loro produttività.
Non solo: i suoni naturali al posto di quelli di mascheramento potrebbero avere benefici effetti anche in altre situazioni, per esempio nelle camere d’ospedale oppure in altre strutture di comunità se non addirittura in casa.