Credeteci o meno, ma buona parte dello stress, del nervoso, della tensione e delle arrabbiature di una normale giornata di lavoro non dipendono dalle 8 (o più) ore passate a lavorare in ufficio ma da quelle passate per fare il tragitto casa – lavoro: è la (neanche tanto) sorprendente scoperta di uno studio (European Commuter Survey, realizzato da Ford) su 5.503 ‘pendolari’ in sei grandi città europee (Barcellona, Berlino, Londra, Madrid, Parigi e Roma).
Per un po’, per tutti i mesi della pandemia e dello smart working obbligatorio, ce ne eravamo quasi dimenticati. Ma ora che stiamo cominciando a sperimentare la nuova normalità, con il ritorno in ufficio per moltissimi lavoratori, è un tema che torna d’attualità. La prima causa di stress sono i ritardi dovuti a code e traffico oppure i disservizi sui mezzi pubblici: riguardano l’80% dei pendolari almeno una volta al mese e il più delle volte sono capaci di mandarci letteralmente fuori dai gangheri. Poi c’è il tempo effettivamente e normalmente passato in viaggio tra casa e ufficio, che nella maggior parte delle metropoli europee supera i 100 minuti al giorno (ovviamente Roma batte tutti, con ben 111 minuti). Un tempo non-tempo che nell’ultimo anno e mezzo abbiamo imparato a usare in altro modo. Per riposare di più, per dedicarci alla famiglia o semplicemente per essere davvero smart.
I risultati di questa vita da pendolari sono ansia, nervosismo, tensione. E di conseguenza anche minor produttività e creatività durante le effettive ore di lavoro.
Che fare?
Secondo Andreas Ostendorf, vicepresidente di Ford Europa con responsabilità per sostenibilità, ambiente e ingegneria della sicurezza citato dal Guardian “Tutti dobbiamo lavorare insieme su una rete di soluzioni interconnesse e sostenibili per offrire una più ampia varietà di modalità di trasporto a prezzi contenuti, che siano accessibili e sostenibili. Percorsi pedonali, biciclette, autobus, treni, autoveicoli, tram, bus navetta: tutte modalità che devono essere collegate e integrate per ottimizzare la mobilità urbana in futuro”.