Dopo la pandemia 3 italiani su 10 vogliono cambiare lavoro
Quando sarà passata, la pandemia avrà cambiato radicalmente molte cose. Non solo nella vita personale, famigliare e quotidiana ma anche nel lavoro. La prima è già tra noi, ed è lo smart working, ma secondo l’indagine di Kaspersky intitolata Securing the Future of Work condotta da Censuswide tra lockdown e remote working molti lavoratori anche …
Quando sarà passata, la pandemia avrà cambiato radicalmente molte cose. Non solo nella vita personale, famigliare e quotidiana ma anche nel lavoro. La prima è già tra noi, ed è lo smart working, ma secondo l’indagine di Kaspersky intitolata Securing the Future of Work condotta da Censuswide tra lockdown e remote working molti lavoratori anche italiani, avrebbero maturato l’idea se non la convinzione di cambiare lavoro. Le incertezze e le oscurità sul futuro sono ancora molte e di là da diradarsi, e molti – imprenditori, manager, lavoratori – stanno guardando con preoccupazione ai prossimi mesi e al momento in cui terminerà il blocco dei licenziamenti. Ma non mancano quelli – e in Italia sono 3 su 10 – che invece stanno pensando di lasciare il lavoro che hanno per cercarne uno nuovo. Le motivazioni? Per il 44% un salario migliore, e questo poteva essere prevedibile, ma c’è un 36% che è invece in cerca di un miglior work-life balance, per trascorrere più tempo in famiglia o nelle proprie attività preferite. Sempre 3 su 10 cercano un lavoro meno stressante, che non metta a rischio burnout, e sempre un 30% invece ha dichiarate ambizioni di carriera.
Reinventarsi non è facile, a ogni età, soprattutto se si pensa di fare il salto di specie da dipendente a Partita IVA. Ma forse è proprio nei momenti di grave crisi e turbamento che si trovano le risorse mentali per fare quel passo altrimenti sempre rimandato.