La storia della Tratto Pen

La Tratto Pen è una penna con punta sintetica e inchiostro ad acqua la cui storia è interessante da raccontare perché rappresenta perfettamente il senso di imprenditorialità e design Made In Italy. La Tratto Pen è stata inventata nel 1975, ed è un prodotto di Fila, Fabbrica Italiana Lapis ed Affini, azienda fondata a Firenze …

La storia della Tratto Pen

La Tratto Pen è una penna con punta sintetica e inchiostro ad acqua la cui storia è interessante da raccontare perché rappresenta perfettamente il senso di imprenditorialità e design Made In Italy. La Tratto Pen è stata inventata nel 1975, ed è un prodotto di Fila, Fabbrica Italiana Lapis ed Affini, azienda fondata a Firenze nel 1920 da due discendenti delle famiglie degli Antinori e della Gherardesca e oggi multinazionale con sede a Pero.
Nel 1974 Alberto Candela, presidente di Fila, si era recato negli uffici del Design Group Italia con una richiesta un po particolare: non voleva una nuova penna di design, voleva un nuovo modo di scrivere, a partire da un brevetto giapponese di una punta sintetica costituita da molti microscopici spicchi attraverso i quali l’inchiostro poteva in modo fluido come in una penna biro, ma senza sgocciolare o macchiare.
C’era il brevetto del pennino ma mancava tutto il fusto, e il Design Group Italia ideò questo prodotto così iconico da vincere diversi premi di design e finire perfino al MoMa di New York.
Ci sono alcune particolarità da notare nel Tratto Pen. La prima è il bordo a rilievo e dentato del cappuccio: serve per “stappare” il Tratto Pen ma anche per impedire che la penna rotoli sul tavolo. Fu un’intuizione figlia di un problema, quello di non riuscire a stampare, all’epoca, un bordo perfettamente rifinito.
Poi la parte concava del tappino è perfettamente combaciante con quella convessa del pennino, un incastro perfetto.
E infine, come già per la Penna Bic, i forellini sul cappuccio, che servono per consentire di respirare a chi inavvertitamente dovesse ingoiare il tappino.
Ma soprattutto la vera magia del Made in Italy fu quella di rendere un oggetto di design così raffinato un prodotto davvero democratico, passato nelle mani di milioni di persone negli ultimi quasi 50 anni.