Siamo talmente abituati a utilizzarle come oggetto quotidiano che è come se fossero da sempre con noi. E invece solo nel 2015 sono stati festeggiati i 70 anni dalla loro invenzione e benché la penna Bic, o penna a sfera, sia senza dubbio il più venduto strumento di scrittura al mondo (oltre 100 miliardi di pezzi dal primo esemplare) in pochi ne conoscono la storia e il modo in cui è stata inventata. Eppure, esattamente come per altri prodotti di uso quotidiano come i fermagli, i Post-it e la colla stick, anche l’invenzione della penna Bic è avvenuta quasi per caso, e si deve a Lásló József Bíró, un giornalista argentino-ungherese a cui si deve il nome comune di questo diffusissimo strumento di scrittura.
Bíró ebbe infatti la prima intuizione della penna a sfera osservando un gruppo di ragazzini che giocavano a biglie in una pozzanghera: trascinando le biglie fuori dal fango, esse lasciavano comunque per strada una striscia uniforme, e su quell’intuizione sviluppò il primo prototipo di penna biro. Poi però Bíró non aveva i fondi per industrializzare la sua invenzione, e cedette i diritti a Marcel Bich, un barone francese di origine italiana che perfezionò il progetto e nel 1950, a 5 anni dalla creazione dell’azienda Bic, immise sul mercato la prima penna Bic Crystal.
Perché Bic e non Bich come il nome del barone francese? Perché sul mercato anglosassone quella h finale avrebbe potuto indurre una pronuncia sbagliata del nome, troppo simile al termine volgare inglese bitch che significa sgualdrina. Nel 2004, a dieci anni dalla morte, il comune di Torino ha posto una targa commemorativa sul muro della casa di Corso Re Umberto 60 in cui Marcel Bich nacque.
PS: Sì, tutti ci siamo chiesti almeno una volta come mai il tappino delle penne Bic abbiano un forellino. La risposta è semplice e illuminante: come chiarisce anche l’azienda, il foro è stato pensato per evitare il soffocamento di chi mai dovesse ingoiare inavvertitamente il tappo!