Mantenere sempre la calma può fare la differenza in tante situazioni, quotidiane e professionali. Ma non è sempre facile, immediato, naturale. Lo stress che fa saltare i nervi, le scadenze che inducono a fare di fretta, le responsabilità che tolgono il sonno sono solo alcuni esempi di tutte quelle situazioni in cui è difficile controllare le proprie emozioni e rimanere lucidi, efficienti, razionali. E attenzione: non è solo questione di fare bene il proprio lavoro. Ad alte concentrazioni lo stress è dannoso per la salute, l’ansia è un problema psicologico anche grave, ed entrambi possono portare a gravi conseguenze nella vita quotidiana. Parimenti però, il nostro cervello è programmato per performare meglio in condizioni di un po’ di stress e un po’ di ansia, che attivano tutta una serie di meccanismi ancestrali che ci fanno tirare fuori il meglio di noi stessi. È in pratica un modo per rimanere sempre un po’ all’erta, che funziona finché è moderato e intermittente e diventa devastante quando è intenso e prolungato. Ma come fare a tenere sotto controllo stress e ansia, a livelli tali da risultare positivi e non distruttivi? Come mantenere la calma possono insegnarcelo gli sportivi di alto livello, che sicuramente hanno un talento innato nel saper gestire l’ansia da prestazione nei momenti fondamentali della loro carriera e tuttavia hanno lavorato, e lavorano molto, su questo aspetto della propria professionalità.
Essere grati di ciò che si è e si ha
L’ansia, e lo stress conseguente, sono spesso frutto di insoddisfazione di ciò che si è e di ciò che si ha. Nel senso buono sono motore del cambiamento e dell’evoluzione, che spesso significano miglioramento, ma nelle forme più pervicaci e patologiche non fanno altro che generare insoddisfazione. E quando si è insoddisfatti è anche difficile rimanere calmi.
Non pensare alle conseguenze
Un centometrista, sulla linea di partenza, non pensa all’eventualità di perdere. E nemmeno pensa a vincere. Pensa di vincere, e pensa a quello che deve fare. Alla sua prestazione. Vale per il centometrista, vale per l’allenatore della nazionale di calcio, vale per tutti: il pensiero “e se…?” aumenta stress e ansia, sposta l’attenzione su ciò che non si può controllare e la distoglie da ciò che è sotto il nostro controllo. Le cose possono andare in molti modi, ma non è il caso di sprecare energie per analizzarle tutte.
Rimanere ottimisti
Qual è il momento di peggior pessimismo per un atleta? Sicuramente quello di un infortunio, ancor più che quello di una sconfitta. Perché dopo una sconfitta un atleta reagisce ripartendo ad allenarsi, mentre durante un infortunio poco, o nulla, è certamente sotto il suo controllo. Ma i grandi atleti dichiarano sempre di impegnarsi per tornare più forti di prima, trovando qualcosa di positivo in ogni giornata, e nelle soddisfazioni del passato, per rimanere ottimisti.
Staccare la spina
La questione non è nemmeno se avere del tempo libero. La questione è proprio staccare la spina, almeno per brevi periodi. Portarsi le preoccupazioni a casa, parlare continuamente del lavoro, pensarci anche in vacanza è il modo perfetto per mantenere alto il livello di stress. E invece per imparare a mantenere la calma occorre saper anche prendere le distanze dai problemi. E non pensarci per qualche momento è la strategia perfetta. Il segreto degli sportivi è anche quello di pensare alla prestazione solo al momento della prestazione, e non farsi lacerare dall’ansia prima e dopo.
Dormire
È un po’ la conseguenza del punto precedente, volendo anche più importante. Il sonno non è solo riposo fisico. Il sonno permette di ricaricare anche la mente, di far sedimentare i pensieri nel cervello, di risvegliarsi con le idee più chiare. Non a caso si dice, dei problemi, di dormirci sopra, e non a caso la privazione del sonno è considerata tortura. Dormire è il modo migliore per ripristinare la calma dentro di sé, mentalmente e fisicamente.