Il metodo per lavorare meglio e meno (e produrre di più)

Con il disgregamento delle modalità classiche di lavoro e la fluidificazione di spazi e tempi che dedichiamo all’attività professionale siamo tutti alla ricerca di un metodo per lavorare meglio e meno e che ovviamente ci consenta di produrre uguale se non di più. Una pietra filosofale che ci tenga al riparo dalle call che non …

Il metodo per lavorare meglio e meno (e produrre di più)

Con il disgregamento delle modalità classiche di lavoro e la fluidificazione di spazi e tempi che dedichiamo all’attività professionale siamo tutti alla ricerca di un metodo per lavorare meglio e meno e che ovviamente ci consenta di produrre uguale se non di più. Una pietra filosofale che ci tenga al riparo dalle call che non finiscono mai e dai tempi che si dilatano senza operatività, e che ci consenta di produrre uguale, se non di più, rispetto a quando il lavoro era incasellato in schemi riconoscibili.

Il principio di Laborit, il metodo per lavorare meglio e meno

Le abbiamo provate tutte, ma forse il metodo per lavorare meglio e meno potrebbe essere il cosiddetto principio di Laborit, dal nome del medico francese biologo comportamentale che ha riconosciuto alcune tendenze invarianti nel modo in cui le persone approcciano i compiti che sono loro assegnati.
Al netto della distinzione tra gufi e allodole, mattinieri e serali, una cosa non cambia praticamente mai: cominciamo sempre tutti a lavorare dalle cose più semplici, meno impegnative, che richiedono meno coinvolgimento cognitivo, e lasciamo sempre al dopo le cose più importanti da fare. Un po’ come gli studenti che si ritrovano a dover studiare, imparare e ripassare le nozioni più ostiche la sera tardi.


Invece bisognerebbe imparare a fare una to-do-list o a sfruttare il calendar allocando le cose più importanti nei momenti in cui ci si sente più produttivi in base al proprio bioritmo, e lasciare la routine nelle ore meno performanti. Certo incastrare tutto non è mai semplice, ma il metodo Laborit può essere la bussola per fissare le ore migliori sui lavori in cui occorre isolarsi e concentrarsi, lasciare ai margini di queste le riunioni in cui si è uditori e ci è richiesto un apporto parziale o limitato, e rendere del tutto marginali le attività di routine, come per esempio la lettura delle mail, a cui dedicare per esempio il tempo prima o dopo la pausa pranzo.


Incastrare bene tempo, energie, concentrazione e difficoltà delle task può davvero aiutare a lavorare meglio, in meno tempo, e raggiungere comunque i risultati richieste.