Stress, ansia e nervoso la fanno da padroni tra le scrivanie? Ecco come disinnescare la spirale negativa e difendersi dai colleghi tossici.
Ci sono giorni, o interi periodi, in cui sale la tensione in ufficio: nervosismo stress, ansia e irritabilità per un nulla la fanno da padroni tra scrivanie e macchinetta del caffè, e la sensazione è davvero terribile. Perché non è una questione individuale e personale, per la quale ci sono anche efficaci rimedi pratici, ma è proprio una questione sistemica.
La cattiva notizia è che purtroppo quel clima è contagioso. Nel senso che basta un fattore scatenante, un collega o capo che innesca la miccia, e il virus del nervoso si diffonde tra tutti. La buona notizia è che ci sono gli anticorpi, o antidoti, per disinnescare quella spirale che può portare a conseguenze personali, come aumento di peso o disturbi psicosomatici, o anche impattare pesantemente sulla qualità e produttività del lavoro del team.
Il ruolo dei neuroni a specchio quando sale la tensione in ufficio
Come detto, la cattiva notizia è che lo stress, il nervoso e le tensioni sul posto di lavoro sono contagiose. La colpa è dei neuroni a specchio, che stanno in un'area del nostro cervello deputata a farci comprendere le emozioni altrui. Servirebbero a creare empatia e compartecipazione, ma stare ogni giorno in un clima stressato e tossico provoca l'effetto opposto, trascinandoci nella spirale negativa.
Mantenere le distanze emotive
Ovviamente in un ufficio, o in un ambiente di lavoro, non è possibile tagliare i ponti con i colleghi. Ma il primo passo per uscire dal vortice negativo è individuare i portatori di tensione e stress e disinnescarli, prendendo le distanze emotive e limitandosi ai soli contatti necessari per questioni professionali senza coinvolgimento emotivo.
Non è facile, ma il segreto è crearsi una bolla mentale ed emotiva per poter lavorare nella maggior serenità possibile. A volte bastano piccoli gesti come mettersi le cuffie con della musica per isolarsi fisicamente dal contesto, altre volte serve un esercizio di focalizzazione. Per il collega tossico tutto è negativo? Provate a riconoscere quali sono invece per voi i punti positivi della vostra situazione lavorativa: gli altri colleghi? I compiti da svolgere? Le soddisfazioni professionali? Il riconoscimento economico? Le opportunità di carriera? Quelle di apprendimento?
Insomma, serve un po' di pensiero emotivo e anche un po' di pensiero razionale, per disinnescare la picchiata verso il malumore generalizzato e provare a innescare il processo verso la diffusione di un clima positivo. Potreste anche scoprire dentro di voi doti di leadership positiva che non pensavate di avere e che un giorno potrebbero essere premiate con maggiori responsabilità all'interno del team.