La scrivania da ufficio è un dispositivo di lavoro con precisi requisiti stabiliti nella legge 81/2008 sulla sicurezza sul lavoro
Scegliere una scrivania ufficio può sembrare una cosa tutto sommato semplice e legata più che altro al design. Colori, forma e materiali che devono risultare gradevoli e poi anche funzionali. Invece la scrivania da ufficio è un vero e proprio dispositivo di lavoro che deve sottostare a precisi requisiti di legge. E la legge è quella relativa alla tutela della salute sul posto di lavoro. La legge 81/2008, che ha sostituito la celebre 626 del 1994, stabilisce anche le “prescrizioni minime per le postazioni di lavoro destinate ai videoterminalisti“. Cioè la legge prescrive determinate caratteristiche che devono avere le scrivanie da ufficio, al fine di tutelare benessere e salute dei lavoratori. E ovviamente superare eventuali ispezioni. Cosa significa che le scrivanie da ufficio hanno dei requisiti di legge? Che devono avere dimensioni minime e massime, in termini di ampiezza ma anche altezza, tali da consentire di lavorare salvaguardando la salute psico-fisica. Gli standard per dimensioni e caratteristiche sono quelli della norma EN 527-I del 2011 che identifica 4 tipi di scrivanie da ufficio. Tutte devono consentire una postura corretta al videoterminale, con la giusta distanza dallo schermo del computer e con sufficiente spazio per muovere le gambe. E questi standard e queste norme valgono tanto per il settore pubblico quanto per imprese private, compresi spazi di coworking. Le 4 tipologie di scrivania da ufficio sono:
tipo A: regolabili in altezza (in autonomia anche dall’utente); tipo B: ad altezza selezionabile (al momento del montaggio); tipo C: ad altezza fissa; tipo D: ad altezza regolabile, ma con una ridotta possibilità di selezione.
Le scrivanie per ufficio di tipo A sono le meno diffuse. Il lavoratore le può regolare anche in altezza, potendo lavorare anche stando in piedi (il cosiddetto sit-stand). Le scrivanie da ufficio di tipo A hanno un altezza regolabile per la posizione seduta da 650 mm a 850 mm, per la posizione in piedi da 950 mm a 1250 mm, e per il movimento delle gambe di mm 1200 x mm 80.
Le scrivanie per ufficio di tipo B possono regolare l’altezza al momento del montaggio, in base a chi le utilizzerà. L’altezza, in posizione seduta, va da da 650 mm a 850 mm, in posizione in piedi da 950 a 1250 mm, e per il movimento delle gambe ci sono 1000 × 80 mm.
Le scrivanie per ufficio di tipo C sono le più diffuse, soprattutto in Italia. Hanno un altezza predefinita sia per la posizione seduta (mm 740, con una tolleranza di ± 20 mm) che in piedi (mm 1050, con una tolleranza di ± 20 mm). Lo spazio prescritto per le gambe è di mm 850 x mm 80. Una scrivania ufficio di tipo C ha però meno profondità di lavoro rispetto alle altre tipologie, da 60 cm a 80 cm (sono pensate per i moderni monitor piatti dei computer e non possono essere posizionate fronte muro altrimenti non c’è abbastanza spazio per le gambe).
Infine le scrivanie per ufficio di tipo D hanno dimensioni minime inferiori alle altre: per la posizione seduta da mm 680 a mm 760, per quella in piedi da mm 1000 a mm 1180, e lo spazio per le gambe mm 850 x mm 80.
Inoltre anche la scrivania da ufficio, come l’illuminazione degli spazi di lavoro, ha delle norme che riguardano i riflessi che potrebbero affaticare la vista (quindi sono esclusi materiali come il vetro e il metallo) e i colori (per esempio non il bianco).