Lo smaltimento del toner della stampante per aziende e partite IVA è un obbligo di legge: ci sono servizi che permettono di farlo come ZeroZero Toner
Lo smaltimento del toner della stampante è un obbligo di legge per tutti i titolari di partita IVA, quindi società e professionisti, che ne hanno la piena responsabilità fino al termine del corretto ciclo di smaltimento. Se infatti i privati cittadini hanno l’obbligo di legge, all’interno della più generale normativa nazionale sulla raccolta differenziata, di conferire i toner esausti negli specifici punti di raccolta predisposti dai comuni nelle isole ecologiche o in altri punti del territorio, o in alternativa di portarli nei cosiddetti Eco Store, quei negozi che consentono di portare le vecchie cartucce e comprarne di nuove, aziende e professionisti hanno l’obbligo e la responsabilità di seguire un ben preciso iter che termina solo con la documentazione che comprova il corretto smaltimento di toner e cartucce inkjet delle stampanti.
Toner e cartucce inkjet, concluso il loro ciclo di funzionamento, quando cioè diventano esauste, sono considerati rifiuti speciali e possono essere pericolosi o meno in base alla loro composizione e al codice identificativo CER segnalato dal produttore.
La prima cosa da fare per smaltire toner e cartucce inkjet esausti, pericolosi o meno, è quella di predisporre gli appositi contenitori, detti ecobox, in prossimità delle stampanti o in altra posizione dell’ufficio, nei quali riporre e conservare fino a un massimo di tempo di un anno toner e cartucce esauste fino al conferimento alla ditta specializzata che si occupa del loro smaltimento.
Conservare negli ecobox e conferire alla ditta specializzata toner e cartucce però può non bastare: nel caso di toner e cartucce inkjet considerati pericolosi in base al loro codice identificativo occorre anche che il titolare della partita IVA, società o professionista, sia iscritto al Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), richieda il registro di carico e scarico presso la Camera di Commercio competente per territorio per annotare i movimenti dei rifiuti speciali pericolosi prodotti, e conservi una delle copie del FIR, il formulario identificativo del rifiuto compilato insieme alla ditta specializzata che si occupa dello smaltimento dei toner e cartucce considerati pericolosi. Inoltre il produttore del rifiuto deve compilare il MUD (modello unico di dichiarazione ambientale) in cui tiene traccia dei movimenti dei rifiuti prodotti, e lo deve presentare alla Camera di Commercio entro il 30 aprile di ogni anno.
Il primo errore da non commettere nello smaltimento di toner e cartucce esausti delle stampanti è quello di portarli nelle discariche comunali che per legge (D.Lgs 152/06 ex D.Lgs 22/97, Decreto Ronchi) non sono tenuti a smaltirli.
L’altro errore da non commettere nello smaltimento del toner della stampante è pensare che con le stampanti a noleggio non si sia responsabili fino al termine dell’intero ciclo di smaltimento delle cartucce: sempre secondo la legge il responsabile della gestione del rifiuto è “chi lo genera con la sua attività produttiva”. E la responsabilità di legge termina solo quando si ottiene la 4° copia del formulario FIR firmata dall’impianto di smaltimento toner che ne certifica il corretto smaltimento e la si unisce alla 1° copia in nostro possesso.
Anche restituire i toner e le cartucce a chi ci vende le ricariche nuove è un errore, a meno che chi vende le cartucce non abbia anche tutte le autorizzazioni per gestire i rifiuti, e rilasci adeguata documentazione al termine del ciclo di smaltimento.
Se si vogliono evitare tutte queste incombenze burocratiche e gli eventuali rischi di uno scorretto smaltimento del toner della stampante e cartucce per stampanti ci si può rivolgere a un servizio a pagamento che permette di trasferire gli obblighi inerenti alla gestione dei toner esausti ad un diverso soggetto giuridico. Il soggetto si chiama ZeroZeroToner, è offerto anche da siti di e-commerce di prodotti per ufficio come Viking Italia, e di fatto trasferisce a Berg Phi srl, una società che ha sviluppato e brevettato un impianto che ricicla il 100% dei materiali esausti di cui è composto il toner, la paternità del rifiuto e tutti gli obblighi amministrativi e burocratici derivanti dalla gestione dei toner esausti oltre alle responsabilità penali.
Solo in questo modo il produttore del rifiuto, titolare di partita IVA; è certo di essere completamente esonerato da ogni incombenza e rischio derivante da possibili errori di compilazione.