Viviamo tempi fuori dall’ordinario, e tra lockdown, smart working, regole che cambiano continuamente e fenomeno delle grandi dimissioni è inevitabile che lo stress da lavoro sia aumentato a dismisura. Tanto che secondo la ricerca The Working Future condotta da Bain & Company a livello globale, intervistando oltre 20.000 lavoratori nelle più grandi economie del mondo, …
Viviamo tempi fuori dall’ordinario, e tra lockdown, smart working, regole che cambiano continuamente e fenomeno delle grandi dimissioni è inevitabile che lo stress da lavoro sia aumentato a dismisura. Tanto che secondo la ricerca The Working Future condotta da Bain & Company a livello globale, intervistando oltre 20.000 lavoratori nelle più grandi economie del mondo, la pandemia rappresenterà un vero e proprio momento di rottura anche per il mondo del lavoro.
Uno dei 5 trend riscontrati dalla ricerca riguarda l’aumento dello stress da lavoro. Una crescente tensione psicologica che impatta la vita personale ma si riflette anche sulla vita lavorativa. Riguarda soprattutto le nuove generazioni, riguarda tutte le economie, riguarda soprattutto l’Italia, sul podio di questo non positivo trend, davanti a Giappone e Brasile: il 64% dei lavoratori italiani sotto i 35 anni intervistati si sente sopraffatto o sotto stress, così come il 54% degli over 35 e il 44% degli over 55. Tanto che in generale solo il 60% dei lavoratori italiani intervistati è soddisfatto della propria professione dal punto di vista del work-life balance.
La soluzione? Non certo il compenso, dal momento che solo il 20% dei lavoratori italiani lo considera ancora il fattore principale per la scelta di un lavoro. Molto più importante la flessibilità, che è diventata la discriminante per 1 lavoratore su 6. Non tutti chiaramente vorrebbero essere sempre in smart, sempre a casa (anche se cresce la percentuale di chi rinuncerebbe anche a una parte di compenso pur di lavorare sempre da remoto e trasferirsi lontano dalle metropoli), e permane uno zoccolo duro di lavoratori che non vede l’ora di tornare in ufficio dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18:00 (secondo la ricerca di Bain & Company il 17%). Tra i due poli la stragrande maggioranza di lavoratori che sarebbe favorevole a un sistema misto smart / in presenza proprio per poter godere di maggior flessibilità.