Tecnica dei 6 cappelli: come usarla per la produttività

Questa tecnica consente di gestire un progetto o problema in maniera più efficace migliorando la produttività. Vorresti sapere come? Scoprilo con noi!

Tecnica dei 6 cappelli: come usarla per la produttività

Un po’ di tempo fa, abbiamo scritto un articolo sulla generazione di idee. Abbiamo preso in esame delle tecniche che ci consentissero di approfondire la tematica del come sviluppare nuove idee, collaborando al meglio con i colleghi durante le sessioni di brainstorming. Una delle tecniche che avevamo brevemente citato era quella dei “sei cappelli”. Oggi, vogliamo riprenderla per analizzare come possa essere impiegata non solo nella fase di brainstorming ma anche nella risoluzione dei problemi e, in generale, nel rapporto con gli altri membri di un team per creare un ambiente di lavoro più positivo, energico e produttivo.

Cos’è la tecnica dei sei cappelli?

Si tratta di una tecnica il cui obiettivo è di promuovere la creatività, migliorando la capacità di esplorazione per avere un approccio più a tutto tondo di un problema, idea o progetto in modo da focalizzarsi su tutti gli aspetti e prospettive generati dal cervello umano. L’inventore di questa tecnica è Edward De Bono, psicologo, scrittore e inventore maltese nonché responsabile del concetto di “pensiero laterale”. In cosa consiste questa tecnica? Nell’indossare un cappello virtuale di un determinato colore per assumere un particolare approccio al problema, idea o progetto. Normalmente, ognuno di noi è, di natura, incline a una determinata tipologia di cappello ma, all’interno di un team, sono presenti diversi tipi di persone ed è probabile che si possa sfruttare questo aspetto a vantaggio del team stesso esplorando in profondità l’approccio di ciascun componente per avere un’idea d’insieme a più ampio respiro. Oppure, può essere un modo che far esplorare a ogni membro del team stili di pensiero diversi per promuoverne lo sviluppo e l’apertura mentale. Ma vediamo nella pratica cosa comporta ciascuno di questi “cappelli”!

Cappello blu e cappello bianco

A ogni cappello è assegnato un colore che simboleggia una modalità diversa di osservazione della realtà. Il cappello blu è il “capo” dei cappelli, ossia quello che controlla tutti gli altri. Si tratta di un cappello moderatore: chi lo “indossa” – ossia chi decide di assumere il ruolo caratterizzato da questa prospettiva – avrà una posizione gestionale. Osserverà il flusso di pensiero derivante dagli altri cappelli annotandolo su carta per fotocopie, ciò che è necessario per fare evolvere positivamente la discussione, esaminerà quanto discusso e trarrà le conclusioni finali con relativo piano di azione. Il cappello bianco, invece, ci consente di pensare nel modo più obiettivo possibile. Si tratta di un approccio incentrato principalmente sui dati a disposizione con focalizzazione su ciò che deve essere cercato e trovato per dare input positivi alla discussione generata.


lampadina con cuore

Cappello rosso e cappello verde

Il rosso è il colore della passione e, in generale, delle emozioni. Infatti, “indossando” questo cappello (o seguendo questo approccio), saremo liberi di esprimere i nostri sentimenti senza necessità di doverci giustificare. È inoltre il colore dell’istinto e dell’intuizione – perfetto per dare voce alle sensazioni o alla parte più “fisica” del nostro ragionamento. Il cappello verde è molto simile ma meno impetuoso. È il classico approccio derivante dal pensiero laterale. In questa modalità, possiamo offrire alla discussione (ad esempio su come gestire un progetto in maniera efficiente e produttiva) possibili idee e alternative non ancora esplorate.

Cappello giallo e cappello nero

Seguendo ciò che viene generalmente associato a questi colori, è abbastanza semplice capire che il cappello giallo identifica un approccio energetico e positivo. Chi assume questo ruolo sottolineerà gli aspetti a favore della realizzazione di una determina idea, ad esempio. Ne spiegherà i vantaggi dando motivazioni logiche. Osservando una situazione dal punto di vista positivo, possiamo comprendere perché funzionerà e quali benefici ne trarremo. Al contrario, il cappello nero ci consente di focalizzare l’attenzione sulle difficoltà, i punti deboli e i rischi o pericoli. Anche in questo caso, vengono offerte motivazioni logiche a quanto proposto. Si tratta di un ruolo di critica negativa dove andremo a preoccuparci di ciò che può andare storto, prestando attenzione ai possibili risvolti sfavorevoli.


mani che discutono

Aspetti positivi di questa tecnica

Come abbiamo visto, questa tecnica offre al team una modalità per pensare in maniera più efficace con una pianificazione più coesa. Aiuta a esplorare un’idea o progetto in modo approfondito tenendo in considerazione tutti gli aspetti per fare scelte ponderate e adeguate, migliorando la produttività generale del team. Offre inoltre un modello di sviluppo personale in quanto ci consente di assumere ruoli che possano farci vedere la situazione da un’ottica totalmente diversa. Se ad esempio indossiamo spesso il cappello nero, può essere interessante provare per un po’ quello giallo! Davanti a un momento di stallo in un progetto, si può rivelare la tecnica azzeccata per esplorare il problema, discutere nuove idee, sviluppare soluzioni e selezionare quella migliore.


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Speriamo che questo articolo ti abbia offerto una tecnica interessante da adottare nel corso di un progetto per migliorarne esito e produttività. La impieghi già con successo? Raccontaci come sulla nostra pagina Facebook Viking Italia.