C’è chi è tornato in ufficio, con tutte le difficoltà del momento. C’è chi è in smart, con tutte le difficoltà del momento. Ci sono quelli che devono andare in ufficio e non sono contenti, e quelli che devono lavorare in smart e non sono contenti. E parimenti ci sono quelli che sono felici di lavorare da casa e quelli che lo sono di lavorare in ufficio. Insomma, la ricerca della felicità al lavoro è una strada tortuosa, ma non è il caso di abbandonarsi alla depressione: ecco 5 strategie semplici e immediate per rendere un po’ più felici ed empatiche le nostre giornate lavorative.
Aiutare a cementare lo spirito di squadra
Basta pensarci: passiamo 8 ore al giorno con i colleghi, quasi quante ne passiamo con la famiglia o gli amici. Nessuno pretende di essere amici dei propri colleghi (anche se un po’ di complicità a volte aiuta, come puoi leggere qui) ma saper ascoltare senza pregiudizi e saper collaborare alla formazione di un team coeso è il modo più semplice per sgorgare incomprensioni e problemi e filare spediti verso gli obiettivi professionali.
Usare l’empatia e la gentilezza
Certo, ci sono i giorni con i nervi a fior di pelle, nostri e degli altri, ma non si può vivere tutte le giornate lavorative sul filo della tensione. Ecco perché abituarsi a comunicare in modo efficace ed empatico, usando la gentilezza come strumento per far capire le nostre necessità, è un modo per rendere le relazioni meno conflittuali.
Rispettare le proprie idee
Essere empatici e prestare ascolto non significa azzerare le proprie opinioni Anzi: chi è intimamente convinto delle proprie idee è giusto che le porti come contributo al lavoro della squadra, senza fingere di essere sempre d’accordo con gli altri e sapendo anche riconoscere quando ci sono idee e strategie migliori.
Usare un tono costruttivo
“Non mi piace” non è un feedback costruttivo, ed è il modo più veloce per alzare una barriera. Allo stesso modo ogni frase che denota chiusura (“Sei un incapace”, “Non capisci”, “Non serve a niente”: le tipiche frasi da non pronunciare mai in ufficio). Tutto può essere criticato o almeno rivisto, basta farlo in modo costruttivo, apportando del valore aggiunto.
Fare autocritica
Non c’è nessuno che non sbaglia mai, e saper accettare un consiglio, una critica o anche solo ammettere di aver sbagliato è la strada giusta per consolidare relazioni basate sulla fiducia reciproca.