Non dovrebbe capitare, ma durante un’intervista per un nuovo impiego non è facile rimanere sempre lucidi. Soprattutto quando ci si sente porre delle domande vietate durante un colloquio di lavoro. Già, perché l’esaminatore – HR manager, titolare o addetto di una società di recruiting che sia – può chiedere molte cose, ma non proprio tutto. Perché …
Non dovrebbe capitare, ma durante un’intervista per un nuovo impiego non è facile rimanere sempre lucidi. Soprattutto quando ci si sente porre delle domande vietate durante un colloquio di lavoro. Già, perché l’esaminatore – HR manager, titolare o addetto di una società di recruiting che sia – può chiedere molte cose, ma non proprio tutto. Perché alcuni dati sono sensibili, o perché semplicemente non rilevanti ai fini di una valutazione professionale.
1. Nazionalità C’è un decreto (il DL 215 del 2003) che attuando una direttiva della Comunità Europea stabilisce la parità di trattamento tra le persone indipendentemente da razza o origine etnica.
2. Sindacato È scritto nello Statuto dei Lavoratori: non si può chiedere a un candidato se è iscritto a un sindacato, né chiaramente a quale sindacato.
3. Orientamenti personali Cosa pensa del tal politico? Cosa pensa di questa legge? Cosa pensa di cosa sta accadendo in questo fatto di attualità? Tutte domande apparentemente ingenue e che però indagano le opinioni personali dei candidato. E quindi non possono essere poste.
4. È religioso? Quale religione professa? È sempre parte del punto 3 e del punto 1: orientamento religioso, opinioni politiche, opinioni personali non devono rientrare tra le domande per un colloquio di lavoro. È scritto nello Statuto dei Lavoratori.
6. Stato affettivo o civile Cioè: è sposato/a, fidanzato/a, convivente, etc? Anche qui ricadiamo nell’articolo 27 del Codice delle Pari Opportunità. E riguarda ogni livello di impiego e retributivo, così come ogni forma di collaborazione.
7. Condizioni di salute Fisica o psichica non fa differenza: come per la questione Covid e Vaccino, il datore di lavoro – anche potenziale – non può porre domande su aspetti che attengono l’area personale. Lo stabilisce il Garante sulla Privacy.