Ansia da lockdown: 6 consigli per reagire

Ci risiamo. In molte regioni è di nuovo lockdown. Non duro e assoluto come in primavera, ma comunque tale da stravolgere le nostre vite sotto ogni punto di vista: relazionale, famigliare, professionale. Chi può è costretto allo smart working, che mette al riparo dai rischi di contagio ma isola le persone, taglia i ponti delle …

Ansia da lockdown: 6 consigli per reagire

Ci risiamo. In molte regioni è di nuovo lockdown. Non duro e assoluto come in primavera, ma comunque tale da stravolgere le nostre vite sotto ogni punto di vista: relazionale, famigliare, professionale. Chi può è costretto allo smart working, che mette al riparo dai rischi di contagio ma isola le persone, taglia i ponti delle relazioni, comprime le famiglie tra le quattro mura di casa. Chi non può fare smart working continua ad andare al lavoro, fronteggiando ogni giorno il rischio di ritrovarsi positivo. E in più mancano le tradizionali valvole di sfogo: una pizza in famiglia o con gli amici, lo shopping, il cinema, una serata tra amiche, la palestra, la partita di calcio. Provare ansia da lockdown è quindi inevitabile, o quasi, date anche le incertezze, tanto sulla fine della pandemia quanto sulla situazione economica generale. Ma come fare? Qualche indicazione viene dall’OMS, che ha addirittura creato un nuovo termine, pandemic fatigue, o sindrome da iperstanchezza cronica correlata alla pandemia.


1. Prendere il buono che viene dal nuovo lockdown


In tutte le cose c’è qualcosa di buono, basta mettersi nella giusta disposizione d’animo per saperlo riconoscere. I ritmi rallentati, il maggior tempo a disposizione con la famiglia e i figli, la possibilità di leggere finalmente quel libro sul comodino da anni, di prendersi cura di sé, di cucinare meglio, più sano, avendo più tempo a disposizione… Ciascuno può trovare qualcosa di positivo a cui aggrapparsi e farlo diventare un nuovo valore della propria vita, magari con la prospettiva di farlo durare anche dopo il lockdown.


2. Accettare l’incertezza


L’incertezza è di questo mondo, a maggior ragione davanti a eventi come questa pandemia. Non sapere quando finirà, non sapere come finirà, sentire pareri discordanti, dati difformi, informazioni opposte sono tutte manifestazioni di questa incertezza. Razionalizzare sempre tutto non si può, e cercare di farlo compulsivamente leggendo e ascoltando tutto crea solo stress. E dallo stress nasce l’ansia.


3. Spegnere la TV


La TV fa il suo mestiere: catturare l’attenzione. E non c’è nulla al momento che catturi l’attenzione più che le notizie sulla pandemia. Ma essere bombardati tutto il giorno, tutti i giorni, dalle informazioni sulla pandemia può a lungo generare angoscia, che è la paura che tracolla. E allora, anche se siamo chiusi in casa per molte ore al giorno, conviene spegnere la TV, selezionare pochi momenti di aggiornamento al giorno (o poche fonti di aggiornamento) ed evitare di vivere travolti dal flusso delle notizie che si susseguono minuto dopo minuto. Qualche ora di musica, un film, o anche il silenzio non faranno di certo peggiorare le cose nel mondo. Ma le faranno migliorare di sicuro dentro di sé.


4. Muoversi


Il movimento è endorfinico, stimola la produzione degli ormoni del buonumore. Vero, tante cose non si possono più fare, ma l’attività motoria e quella sportiva sono permesse. E fanno bene. Non che si debba cominciare a fare sport proprio in questa situazione, ma infilarsi un paio di pantaloni comodi della tuta e fare una bella camminata intorno a casa, nelle vie meno frequentate o in un angolo si verde se è a portata di mano, può solo fare del bene. Magari al mattino, prima di cominciare la giornata in smart, o in pausa pranzo, durante le ore di maggior luce: sembra poco, ma è tantissimo, e può cambiare le giornate.


5. Concedersi qualche peccato di gola


Sì, i peccati di gola non sono il massimo della salute, ma il comfort food si chiama così proprio perché fa bene all’umore (più che alla salute). Insomma concedersi uno strappo alla regola di tanto in tanto è un modo per coccolarsi, per spezzare la catena della tensione, per ritagliarsi un momento per sé, un piccolo premietto. Nella giusta misura, non sarà quel cioccolatino prima del caffè a far tracollare la situazione. Anzi.


6. Prendersi cura di sé


Sembra in contrasto col punto 5, ma no. Qualche peccato di gola presuppone che tutto il resto sia amore e attenzione per la propria salute. Mangiare sano, acquisire buone abitudini quotidiane, dormire il giusto, fare un po’ di movimento (vedi punto 4) sono tutte buone azioni nei propri confronti che possono aiutare a rompere la spirale di tensione e dirsi che in fondo la fine della pandemia ci troverà nella nostra forma migliore.