Puntuale ogni anno, con i primi caldi, scatta la disputa in ufficio sull’uso dell’aria condizionata: chi la vuole al massimo della ventilazione e al minimo della temperatura (gli uomini) e chi invece ne invoca un uso più moderato (generalmente le donne). Se capita lo stesso anche nel vostro ufficio, mettetevi l’anima in pace: ci sono fior fior di esperti che confermano questa divisione del mondo in pro e contro l’aria condizionata (le cita un articolo della Gazzetta di Modena)
Le donne tendono a sentire più freddo quando si trovano in un luogo con l’aria condizionata rispetto agli uomini – sostiene Alan Hedge, professore di ergonomia alla Cornell University –. Ciò è dovuto a diversi motivi: spesso hanno caviglie e gambe scoperte, mentre gli uomini indossano calze e pantaloni, e i piedi sono particolarmente suscettibili al raffreddamento. Indossano camicette che lasciano il collo scoperto, mentre gli uomini anche per via delle cravatte lo tengono coperto, riducendo la perdita di calore corporeo. Gli uomini tendono a portare capi più pesanti. Le donne, poi, svolgono spesso lavori più sedentari. In media, infine, hanno il 66% della massa muscolare rispetto a un uomo e i muscoli generano calore.
E non è certo una questione che riguarda pochi uffici privilegiati: siamo il Paese europeo con il maggior numero di condizionatori pro capite e le stime di vendita sono destinate a crescere esponenzialmente. Che fare allora? Intanto conoscere qual è la temperatura ideale in ufficio (ne avevamo già parlato qui in inverno):
L’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che la temperatura ideale in ufficio sia tra i 18°C e i 24°C, mentre l’Inail, l’Istituto nazionale assicurazione sul lavoro, raccomanda di mantenere una temperatura di almeno 18°C e di massimo 22°C in inverno (per l’estate non più di 7°C di differenza rispetto all’esterno).
Quindi: massimo 7°C di differenza tra interno ed esterno. Il che potrebbe contrastare con la temperatura percepita, sempre secondo il professor Alan hedge citato sopra.
Una recente ricerca che ha preso in esame 74 donne dai 17 ai 40 anni ha riscontrato che a 21 gradi e con un’umidità relativa del 60% – dice ancora il professor Hedge – la donna ha freddo, percezione che aumenta con l’età. Sente di essere in un ambiente con una temperatura adeguata quando ci sono 24 gradi.
La soluzione più facile e veloce potrebbe allora essere quella di valutare con attenzione l’installazione o il posizionamento dell’apparecchio di condizionamento. Per esempio partendo da quanto riporta il sito specializzato nel tema della sicurezza sul lavoro Punto Sicuro:
Il posizionamento dell’apparecchio di climatizzazione non avviene sempre nel rispetto del criterio del maggior confort ma, nella maggior parte dei casi, si sceglie un’ubicazione che comporta minori opere murare, la possibilità di mantenere l’arredamento esistente e meno costi – afferma Michele del Gaudio, ricercatore presso il dipartimento di Avellino del settore “Ricerca, certificazione e verifica” dell’INAIL – “In assenza di vincoli, invece, il principio da seguire dovrebbe essere quello della scelta di una posizione che permetta un buon rimescolamento dell’aria, senza che gli occupanti siano colpiti da flussi d’aria troppo veloci. E dove, dunque, anche l’altezza della disposizione gioca un ruolo significativo
In pratica:
- Evitare il flusso diretto sulla postazione di lavoro
- Non aver fretta di raffreddare l’ambiente ma puntare alla temperatura ideale nel tempo
- Aprire regolarmente le finestre per cambiare aria
- Non puntare il flusso d’aria su mobili, scaffali, librerie e angoli in cui la pulizia è fatta più saltuariamente
E voi come vi comportate con l’aria condizionata in ufficio?