backup e archiviazione dei file permettono di copiare o trasferire documenti informatici dal computer a memorie esterne, supporti fisici o clout
Il backup e archiviazione dei documenti informatici, quella cosa per cui puoi copiare o salvare i file del computer in modo sicuro per averli sempre disponibili, sono quel genere di operazioni la cui necessità diventa chiara nel momento del bisogno. È talmente importante fare backup e archiviazione dei propri dati, sia quelli di lavoro che quelli personali, che addirittura è stato istituito il Backup Day, ogni anno il 31 marzo, per evitare di vivere uno o più dei seguenti scenari:
Che fare allora per evitare di perdere i propri file di lavoro e, possibilmente, averne una copia sempre accessibile? Essenzialmente due cose: backup e archiviazione, che non sono la stessa cosa e nemmeno sinonimi.
Come prima cosa bisogna capire la differenza tra backup e archiviazione dei dati: il backup è una copia di un documento informatico, che mantiene l’originale nella sua posizione, sul computer o smartphone, e ne crea uno o più duplicati su altri spazi fisici o virtuali; l’archiviazione è lo spostamento del file, senza farne una copia, in un luogo fisico o virtuale più sicuro rispetto alla sua collocazione originale. Vediamo allora le diverse possibilità di fare il backup o l’archiviazione dei propri file personali o di lavoro.
Esistono numerose possibilità di fare il backup dei file del computer, con differenze che vanno dalla capacità di memoria, cioè quanto spazio si ha a disposizione, al grado di sicurezza.
La chiavetta USB è probabilmente il sistema di backup più conosciuto: sono pratiche da usare, dato che basta infilarle nella porta USB del computer e sono subito disponibili, e anche da trasportare, visto che stanno in tasca o nella borsa del computer come in un cassetto di casa. I contro sono la limitata capacità di memoria (ce ne sono anche da 256GB, che possono andar bene per un’archiviazione famigliare ma già potrebbero non bastare in presenza di molte foto e video o per professionisti con molti documenti da gestire), la potenziale fragilità e deperibilità e soprattutto il fatto che si possono perdere.
CD e DVD sono stati a lungo il sistema prediletto di backup e archiviazione dati perché davano il vantaggio di poter dividere, etichettare e archiviare i documenti in base alle proprie esigenze (per esempio: fatture di un dato anno, foto di un evento particolare, etc) e la comodità di avere sott’occhio e ben chiaro il modo in cui erano stati salvati. Lo svantaggio è senza dubbio il fatto che si possono rovinare anche inavvertitamente e quello per cui sempre meno computer portatili prevedono il lettore di CD e DVD.
Un sistema molto usato sia da liberi professionisti che dalle famiglie sono i cosiddetti hard disk esterni, o hard drive, delle vere e proprie memorie che si collegano al computer tramite un cavo USB, che occupano più o meno lo spazio di uno smartphone e che hanno capacità simili a quelle della memoria del computer, fino a 1TB o anche oltre. Anche in questo caso rotture e smarrimenti sono possibili, così come l’incompatibilità data dalle diverse formattazioni iniziali nel caso in cui si cambiasse computer o sistema operativo (spesso quelli leggibili dai PC con Windows risultano poi illeggibili coi Mac di Apple, e viceversa, per non parlare dei computer con sistema operativo Linux o Google) e comunque la copia o lo spostamento dei file deve essere fatto manualmente.
I NAS, che significa Network Attached Storage, sono sistemi di backup sempre più diffusi sia in casa, per esigenze famigliari, che tra piccole aziende e liberi professionisti: sono sostanzialmente dei sistemi di storage, quindi di memoria di documenti, collegati alla Rete di casa o dell’ufficio (si possono collegare via cavo al router che porta Internet in casa o in ufficio o anche al WiFi) e permettono di copiare i file del computer, dello smartphone, della videocamera o della action-cam sia manualmente che in automatico ogni volta che questi dispositivi si agganciano alla rete WiFi locale. Tra i vantaggi ci sono sicuramente il fatto di fare in modo automatico il backup dei documenti e, nella stragrande maggioranza dei modelli e marchi, di poter accedere ai documenti anche tramite App sullo smartphone o dalle pagine Web.
Infine si stanno sempre più diffondendo i sistemi di backup nel cloud, da quelli gratuiti con spazi più o meno limitati (per esempio Photos di Google per le immagini scattate col telefonino, OneDrive di Microsoft per ogni tipo di documento sincronizzato con la posta elettronica, o DropBox) a quelli a pagamento sempre più usati da liberi professionisti e piccole aziende con esigenze di salvaguardia dei propri documenti digitali.
Il sistema sicuro al 100% per salvare i propri file e averli sempre disponibili purtroppo non esiste. Esistono invece strategie intelligenti che partono dalla consapevolezza dell’importanza di dati e file digitali e, in base allo spazio che di cui si necessita e al prezzo che si è disposti a pagare, possono garantire di salvaguardare buona parte se non tutti i propri documenti, foto e video.
Per esempio una buona strategia è quella di tenere sempre il minimo indispensabile sulla memoria del computer, eseguendo il più regolarmente possibile (ogni giorno o 1 volta a settimana per professionisti e aziende, una o due volte al mese per le famiglie) una copia dei file sia su un supporto fisico esterno, come l’hard disk o il NAS, che in un servizio cloud, come i drive ormai offerti con ogni account di posta elettronica per i documenti e quelli di sincronizzazione e backup delle foto dallo smartphone.
Gli esperti di storage e salvataggio dei dati citano spesso una regola facile, pratica e che funziona, la regola del 3-2-1: fai 3 copie di ciascun file, una principale e due di backup; salva le copie in almeno 2 memorie fisiche diverse (per esempio un hard drive e un NAS); fai almeno un backup su un cloud. Facile no?