Buoni propositi per il rientro: imparare a risparmiare

Imparare a risparmiare è spesso uno dei buoni propositi per il rientro dalle vacanze. Un po’ perché in viaggio e in vacanza ci si è concessi qualche piccolo strappo alla regola, un po’ perché con più tempo per pensare e rilassarsi si tende anche a fare qualche conto sulle proprie spese, un po’ perché le …

Buoni propositi per il rientro: imparare a risparmiare

Imparare a risparmiare è spesso uno dei buoni propositi per il rientro dalle vacanze. Un po’ perché in viaggio e in vacanza ci si è concessi qualche piccolo strappo alla regola, un po’ perché con più tempo per pensare e rilassarsi si tende anche a fare qualche conto sulle proprie spese, un po’ perché le incertezze non svaniscono mai dal proprio orizzonte di vita, insieme ai buoni propositi per tenersi in forma c’è sempre anche quello di riuscire a risparmiare qualcosa. Ma tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare, e senza un metodo non è poi così facile riuscire a tagliare le spese superflue o anche solo capire come e dove spendiamo i nostri soldi.

Un buon metodo per risparmiare

Però un buon metodo per risparmiare in effetti esiste, e a suggerirlo è nientemeno che Forbes, una delle più importanti riviste al mondo in fatto di economia: è la regola del 50/20/30, che presuppone di sapere almeno quanto si guadagna e poi di ripartire le spese appunto secondo queste proporzioni.

Buoni propositi per il rientro: imparare a risparmiare con la regola del 50/20/30

Fatta 100 la quantità di denaro che si guadagna in un mese – o che si guadagna mediamente al mese, se siete dei liberi professionisti con oscillazioni anche notevoli nel fatturato – si devono poi dividere le spese famigliari in 3 macro categorie:

Il 50% del salario per le spese essenziali

Le spese essenziali sono quelle irrinunciabili e ragionevolmente fisse: mutuo o affitto, trasporti, generi alimentari, utenze domestiche. Vero che ci possono essere fluttuazioni in base al periodo – l’abbonamento ai trasporti scolastici dei figli si interrompe da metà giugno a settembre, il riscaldamento si accende a fine ottobre e si spegne a fine marzo, più o meno – ma a questo tipo di spese è da destinare al massimo il 50% del proprio introito mensile medio.

Il 30% del salario alle spese flessibili

Nelle spese flessibili rientrano quelle non fisse (come le vacanze), variabili (una piccola riparazione in casa o all’auto) o cosiddette voluttuarie (il cinema, la pizza, un weekend fuori porta): a questo genere di spese si può destinare il 30% del proprio gettito salariale.

Il 20% del salario è il risparmio

Fatto 80% la somma di spese essenziali e flessibili, avanza un 20% che è la quota ragionevolmente da destinare al risparmio famigliare se non agli investimenti per il futuro.

Il metodo 50/20/30 per risparmiare

Il metodo 50/20/30 per risparmiare è una strategia di gestione del proprio budget famigliare che nasce da un approfondito studio economico eseguito da Elisabeth Warren, senatrice americana, docente ad Harvard e tra le 100 persone più influenti al mondo secondo Time: letto così sembra semplice, da attuare non è così immediato, ma lei ci ha anche scritto un libro (All Your Worth: The Ultimate Lifetime Money Plan) per imparare a farlo passo dopo passo.