Cambiare vita, cambiare lavoro: quando e come farlo
Cambiare vita, cambiare lavoro: quante volte ci abbiamo pensato? Già, solo pensato, perché poi l’incertezza spaventa più del fastidio, e fare un salto in quello che si ritiene il vuoto – professionale e salariale – finisce per rimanere un retropensiero mai messo in atto. Eppure cambiare vita, cambiare lavoro si può fare, a patto però …
Cambiare vita, cambiare lavoro: quante volte ci abbiamo pensato? Già, solo pensato, perché poi l’incertezza spaventa più del fastidio, e fare un salto in quello che si ritiene il vuoto – professionale e salariale – finisce per rimanere un retropensiero mai messo in atto. Eppure cambiare vita, cambiare lavoro si può fare, a patto però di prendere il tutto come un processo non breve e non facile, a cui dedicare risorse in termini di tempo, competenze e anche analisi interna.
Cambiare vita, cambiare lavoro: sì ma quando?
Come prima cosa c’è da capire quando è il caso di cambiare vita, cambiare lavoro. E qui dipende se si tratta di una insoddisfazione profonda e radicata o di una stanchezza cronica. Nel secondo caso forse non è necessario un cambio radicale: se in fondo il lavoro è quello che si voleva / pensava / sperava e sono solo i ritmi a essere eccessivi al punto tale da non renderlo più così appagante, forse non è il caso di cambiarlo e si può pensare a strategie diverse, come lo smartworking qualche volta a settimana.
Se invece l’insoddisfazione è più profonda, occorre una analisi radicale dentro di sé: sono l’azienda, l’ambiente, i colleghi, i capi che non piacciono più, e quindi può valer la pena cambiare solo quelli, o l’insoddisfazione riguarda tutto lo stile di vita e allora serve un cambio radicale? È una domanda alla quale non si risponde con un weekend di riflessione ma per la quale serve un lungo processo, di almeno 6 o 12 mesi, durante il quale mettere a bilancio ogni aspetto che possa essere utile a capire. Se la risposta è una e una sola – cambiare vita, cambiare lavoro – allora è il caso di pianificare la svolta.
Cambiare vita, cambiare lavoro: cosa serve?
Per cambiare vita, cambiare lavoro serve una meticolosa programmazione, per la quale a volte può essere utile affidarsi a un consulente (che oggi viene chiamato career coach). Quali sono le vere competenze, sia hard skill ce soft skill, che si possono mettere sul piatto del nuovo CV? Si vuole continuare in azienda o è il momento di mettersi in proprio? In quali settori si può pensare di reinventarsi una vita professionale? O in quali Paesi? Qual è il nostro network di contatti professionali a cui attingere o fare riferimento? Qual è la nostra presenza sui social network professionali? A quali headhunter ci si può rivolgere? Oppure a quali facilitatori d’impresa? Cambiare vita, cambiare lavoro è un progetto, e come in ogni progetto serve una pianificazione dettagliata.
Cambiare vita, cambiare lavoro: dare un taglio netto
Una volta che si è deciso di cambiare vita, cambiare lavoro, allora è il caso di darci un taglio netto. Non rimandare a domani quello si può fare oggi è un consiglio sempre valido: che si tratti di cambiare azienda, cambiare settore, cambiare Paese o mollare tutto e mettersi in proprio reinventandosi la vita, una volta che la decisione è presa e il piano è fatto occorre solo agire il più tempestivamente possibile.