Chi sono i grandi visionari che più ispirano i nostri capi?
Ci sono persone che oltre al successo sono anche in grado di ispirare gli altri: sono gli story maker, per dirla con le parole del World Business Forum 2015, “persone che, trovandosi di fronte agli choc, se ne servono come trampolino di lancio per costruire qualcosa di meglio e come punti di svolta verso un …
Ci sono persone che oltre al successo sono anche in grado di ispirare gli altri: sono gli story maker, per dirla con le parole del World Business Forum 2015, “persone che, trovandosi di fronte agli choc, se ne servono come trampolino di lancio per costruire qualcosa di meglio e come punti di svolta verso un futuro migliore. Sono coloro che superano il contesto” come ha dichiarato Diego Gil, managing director Europe Wobi che organizza il Forum, commentando l’indagine condotta su circa 30mila manager italiani.
Ma chi sono questi visionari story-maker che ispirano le giornate dei manager nostrani? Su tutti, come sempre, lui, Steve Jobs, l’uomo Apple, il mostro sacro universale della visionarietà. Al seguito Richard Branson, il creatore di Virgin, e poi ancora Barack Obama e Papa Francesco, figure di certo non imprenditoriali o manageriali ma non per questo non ispirazionali.
E tra gli italiani? Se si restringe il campo al nostro Paese in cima alle preferenze c’è Sergio Marchionne, l’uomo che ha trasformato Fiat in FCA, e poi Oscar Farinetti, il creatore di Eataly.
Stranieri e italiani sono accomunati da un solo, forte tratto: la visione (per il 72% degli intervistati). Staccato, molto staccato il carisma (11%) mentre fa capolino la curiosità, dote in crescita tra le qualità di un vero capo ispiratore.