Sì, l’home office è sempre più diffuso: sarà perché i recenti anni di difficoltà economiche hanno indotto molte persone a inventarsi un lavoro da svolgere tra le mura domestiche – e non solo freelance ma anche liberi professionisti e lavoratori in cerca di ricollocazione, come questo esempio di coworking domestico – ma lavorare da casa è sempre più diffuso, insieme all’esigenza di organizzare un vero e proprio ufficio negli spazi famigliari.
Ora la Legge di Stabilità 2016 che introduce ufficialmente lo smart working anche in Italia (ne abbiamo parlato qui) potrebbe dare una nuova spinta alle esigenze di chi vuole approntare un desk e tutto quanto gli serve per poter lavorare da casa: come fare allora per organizzare una vera e propria postazione di lavoro a casa?
1. Tenere separati famiglia e lavoro
Sì, la tentazione e il rischio di rendere fluido il confine tra ciò che è vita famigliare e ciò che è vita professionale sono altissimi. L’importante è cominciare dal delimitare gli spazi: dove si lavora non ci sono distrazioni e tentazioni. Niente Tv (a meno che non sia strumentale al lavoro) niente giochi dei figli, niente hobby o passatempi personali: quando si lavora, si lavora e quando si stacca, si stacca (come stanno cercando di far passare in Francia con la legge sul diritto alla disconnessione).
2. Scrivania e sedia professionali
No, lavorare sul tavolo della cucina con le sedie del soggiorno non funziona: passa la voglia, si lavora male, si passa il tempo a recriminare. Una vera scrivania e una vera sedia professionali sono le condizioni materiali indispensabili per potersi sentire come in ufficio (ma a casa e senza lo stress del pendolarsimo).
3. Luce adatta
Non è obbligatoria, ma è molto consigliata: la luce influisce sull’umore e sulla salute, e un’illuminazione adeguata della postazione di lavoro facilita molto la qualità e la quantità delle attività che si svolgono: nel caso, qui i consigli per illuminare al meglio gli spazi lavorativi e qui alcuni modelli di lampade da tavolo e da terra a led.
4. Hi-tech dedicato
Serve un computer? Servono una stampante, delle memorie esterne, dei monitor? Qualunque cosa serva, deve essere a esclusivo utilizzo dell’attività professionale. Per i figli e per i loro passatempi si possono anche usare altri (più vecchi) dispositivi. Ma avere l’attrezzatura tecnologica in ordine e sempre funzionante al meglio riduce le perdite di tempo, le arrabbiature, i contrattempi.
5. Ordine
L’ordine è essenziale e prerequisito all’efficienza: mantenendo in ordine la scrivania, evitando che il computer finisca in camera da letto e una cartelletta di documenti in cucina si arriva perfino a lavorare meno e meglio (e chi lavora meno, lavora anche meglio, come spiegato qui)
6. E disciplina
Detta così è un po’ forte, ma insomma lavorare da casa non significa trascinarsi in ciabatte con i capelli arruffati: mangiare a orari regolari, mantenere un look decoroso, rispettare gli orari sono solo alcuni degli stratagemmi per sopravvivere lavorando da casa (gli altri si trovano qui)
7. Un tocco personale
Se vale in ufficio perché non deve valere anche a casa? Ordine e metodo non escludono che si possa personalizzare il proprio angolo professionale tra le mura di casa: per un tocco in più si può prendere ispirazione da queste bellissime foto di uffici in casa.