Elevator pitch: 7 consigli per preparare un discorso efficace

L'elevator pitch è un breve discorso di massimo 1 minuto in cui fare buona impressione e ottenere un secondo incontro di approfondimento

Elevator pitch: 7 consigli per preparare un discorso efficace

Il 27 luglio è stato istituito come il Talk in an Elevator Day. Non che cambierà le sorti del mondo ma può essere utile dedicare un giorno per imparare a rompere quel silenzio imbarazzante che a volte si crea in un ascensore, e magari a farlo in modo proficuo facendosi trovare sempre pronti all’eventualità di giocarsi un pezzettino di carriera, un contatto commerciale (o perché no, l’amore della vita…) in pochi secondi come nel caso di un elevator pitch. Quelli che intercorrono tra quando si chiudono le porte dell’ascensore e quando si riaprono al piano.

Cos’è l’elevator pitch

L’elevator pitch è un tipo di discorso professionale, come una presentazione, di breve se non brevissima durata appunto quanto un viaggio tra piani in ascensore, affermatosi soprattutto in ambito startup come strumento di convinzione verso gli investitori. Indicativamente in 60 secondi l’elevator pitch dovrebbe permettere di rompere il ghiaccio, anche rispetto a uno sconosciuto, e fare una buona impressione tale da portare a un secondo incontro nel quale avere più tempo per descrivere le proprie competenze e capacità oppure le potenzialità dei prodotti e servizi della propria azienda.

Il consiglio preliminare, quindi, è quello di pensare esattamente alla persone potenziale alla quale ci si rivolge, alla capacità che potrà avere di comprendere ciò che si dice, e di adeguare il proprio linguaggio in modo da comunicare efficacemente: per esempio essere troppo tecnici descrivendo i servizi della propria azienda a una figura commerciale di un’azienda potenzialmente partner potrebbe risultare controproducente, per quanto ciò che si dice sia corretto e competente. Quindi sarebbe bene avere sempre pronti diversi discorsi da rivolgere a figure con competenze e responsabilità diverse per far leva sui reali punti di aggancio.

7 consigli per un elevator pitch efficace

Come prima cosa, ovviamente, un elevator pitch efficace deve essere sintetico, con un inizio che attira l’attenzione, pochi dettagli troppo tecnici o secondari, e che lasci spazio alla possibilità di un secondo incontro.

È fondamentale riuscire a fare subito una impressione positiva: un approccio troppo aggressivo potrebbe risultare sgradevole o repulsivo. Non conoscendo esattamente chi si ha di fronte è utile riuscire a essere naturali e rilassati e trasmettere passione per il proprio lavoro, o verso il settore di business nel quale si opera e che è comune all’interlocutore.

Un elevator pitch efficace si adatta al linguaggio e alle esigenze dell’interlocutore: l’ideale sarebbe averne diverse versioni che vanno dritte al cuore degli interessi di diverse potenziali persone: al responsabile tecnico si potrebbe dire quanto i propri prodotti risolvono problemi o facilitano i compiti; al responsabile finanziario quanto questo permetterebbe di tagliare dei costi ed effettuare dei risparmi; al responsabile marketing quanto invece permetterebbe di comunicare al mercato un vantaggio competitivo della sua azienda. Si parla sempre di voi, ma in modo diverso e con target di riferimento diversi.

Un elevator picth ben strutturato lascia sempre spazio a qualche domanda, a cui bisogna essere in grado di rispondere altrettanto concisamente, e che sia tale da aprire la possibilità di un secondo incontro di approfondimento.

Infine la conclusione: è vero che ci si gioca tutto in pochi secondi ma non bisogna commettere l’errore di fare un monologo che non lascia spazio al proprio interlocutore. Anzi: bisognerebbe prevedere una conclusione con una domanda nei suoi confronti come la richiesta di lasciare il proprio biglietto da visita, inviare una mail con i propri contatti e una breve presentazione oppure fissare una telefonata nei giorni a seguire.

Come preparare un elevator pitch che funziona

Il modo migliore per preparare il proprio elevator pitch è quello di provarlo e riprovarlo più volte, ma non a mente o allo specchio bensì rivolgendosi a persone che del vostro lavoro sanno poco o nulla: se questi capiscono al volo, benché sommariamente, di cosa parlate e i punti di vantaggio della vostra proposta, allora è un elevator pitch che funziona.