Guida all'archiviazione e catalogazione

Nonostante la forte tendenza verso il paperless office, in ogni ufficio ci sono ancora numerosi documenti che per legge devono essere conservati in formato cartaceo per un numero variabile di anni. Ecco che allora si pone il problema di un metodo di archiviazione e catalogazione per organizzare un archivio che sia pratico e funzionale: pratico …

Guida all'archiviazione e catalogazione

Nonostante la forte tendenza verso il paperless office, in ogni ufficio ci sono ancora numerosi documenti che per legge devono essere conservati in formato cartaceo per un numero variabile di anni. Ecco che allora si pone il problema di un metodo di archiviazione e catalogazione per organizzare un archivio che sia pratico e funzionale: pratico nel senso di permettere di registrare, catalogare e archiviare i documenti cartacei in modo veloce e semplice, evitando errori spesso irrimediabili; funzionale nel senso che deve permettere a chiunque di ritrovare un documento anche a distanza di anni, e anche qualora lo avessero catalogato altre persone.

Trovare un filo logico semplice ed efficace non è facile, e purtroppo non esistono nemmeno regole univoche e infallibili perché ogni ufficio, ogni azienda, ogni attività è diversa dalle altre e ha proprie e specifiche esigenze. Tuttavia alcuni consigli e buone pratiche come quelli di questa guida all’archiviazione e catalogazione possono essere utili, anche solo come spunto, per conservare i documenti cartacei dell’ufficio.

Guida all’archiviazione: come conservare i documenti cartacei dell’ufficio

Per archiviare i documenti cartacei dell’ufficio servono sicuramente e prima di tutto degli strumenti adatti: uno scaffale, una libreria, un armadio chiuso (nel caso si volesse impedire l’accesso a documenti riservati) e dei classificatori per cartelle sospese; dei raccoglitori ad anelli, delle buste di plastica e sicuramente dei fogli divisori con buchi, tutti prodotti cosiddetti da archivio; etichette e pennarelli, e magari un’etichettatrice.

Oltre che alla logica della archiviazione è importante pensare anche al flusso di lavoro quotidiano e/o settimanale che sia più funzionale alla catalogazione. Con relativamente pochi documenti da gestire a settimana li si può dividere in due “vaschette” chiamate tipicamente “da fare” e “fatti” e poi smistare e archiviare il tutto una volta a settimana; con molti documenti cartacei che passano ogni giorno sulla scrivania può invece essere più pratico suddividere da subito i fogli in base al tipo (fatture emesse; fatture ricevute; preventivi; ordini; etc) e archiviare ogni giorno, al pomeriggio o la mattina successiva (no, archiviare subito ogni documento è una perdita di tempo enorme).

Consigli per organizzare l’archivio dei documenti di carta in ufficio

Pensato al flusso di lavoro, si tratta di pensare alla logica con cui catalogare e archiviare i documenti cartacei. Come prima cosa si può far ricorso ai colori: tutti i faldoni raccoglitori rossi sono per le fatture emesse; quelli gialli per quelle ricevute; quelli verdi per gli ordini emessi; quelle azzurre per gli ordini ricevuti; e così via.

La prima categorizzazione ulteriore non può che essere quella per anno, di modo da trovarsi tutti i raccoglitori rossi per le fatture emesse in ordine in annate progressive da sinistra a destra e dal ripiano più alto dello scaffale in giù (o viceversa: l’importante è che i meno usati siano nei punti più scomodi e che man mano che si eliminano i documenti si crei nuovo spazio in modo consequenziale).

Se si gestiscono relativamente pochi documenti può essere comodo organizzare il tutto in ordine cronologico, dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno. Lo stesso criterio può essere funzionale se si gestiscono molti documenti di altrettanti, o quasi, interlocutori: non ha senso una cartella con il nome di un cliente o fornitore se questo emette una sola fattura l’anno.

Diverso il caso in cui ci sia un certo numero di fornitori ciascuno dei quali emette numerosi documenti ogni anno, o ogni mese, o ogni settimana: in questo caso può essere più pratico usare dei fogli divisori, gestire il tutto prima in ordine alfabetico e poi temporale. Attenzione che normalmente l’ordine alfabetico crea conflitti con gli acronimi, tanto usati per le denominazioni delle società: il criterio deve essere univoco, o si usano sempre gli acronimi o la loro esplicitazione, perché la BM Impianti di Brambilla Marco potrebbe finire dispersa in chissà quale meandro dell’archivio in base a come la si archivia, se come BM o come Brambilla.

Purtroppo la carta tende a deteriorarsi e strapparsi, per cui davanti all’esigenza di conservare per anni i documenti stampati può essere utile e rassicurante usare le buste di plastica trasparente per raccoglitori: preservano dalla polvere, dalle operazioni maldestre e sono pratiche da sfilare e spostare, alla bisogna.

Errori da non commettere nell’archivio dell’ufficio

Fatto il quadro generale per organizzare l’archivio di carta dell’ufficio, ci sono anche degli errori da non commettere per nessun motivo. Il primo è usare i Post-It per nominare raccoglitori e cartellette: i Post-It sono fantastici e utili, ma purtroppo tendono a staccarsi se non li si usa correttamente, e il pasticcio è sempre in agguato. Anche scrivere in corsivo è da evitare: meglio uno stampatello chiaro per tutti che un corsivo elegante ma con una grafia da dentista. Niente acronimi, abbreviazioni, sigle o altro: se in un raccoglitore ci sono le fatture in entrata del 2017, scrivere “Fatture in Entrata 2017” (F.E. 17 a distanza di anni può dire tutto e il suo contrario). Mai, per nessun motivo, lasciare documenti in giro sullo scaffale: li si consulta e si ripongono al loro posto, altrimenti nel giro di poche settimane ci saranno montagne di fogli disordinati. E infine, quando è il momento di eliminarli, usare un distruggidocumenti è la soluzione più sicura per la privacy e la tutela dell’azienda.