Pausa caffè, perdita di tempo o aumento della produttività? Il dibattito tra i fan e i detrattori del caffè in ufficio è di lunga data, e ci sono anche sondaggi e ricerche secondo le quali 1 lavoratore su 4 in Europa considera il caffè alla macchinetta una autentica perdita di tempo. Anzi, qualcosa per cui proprio non si ha tempo.
La pausa caffè aumenta la produttività
Eppure importanti studi scientifici farebbero pensare proprio il contrario. La caffeina potenzia la memoria e la concentrazione, riducendo gli errori dovuti a stanchezza e disattenzione. Ma non è solo questione di assumere caffeina per sentirsi svegli e performanti: la pausa caffè influenzerebbe anche la creatività, la coesione dei gruppi di lavoro, l’emergere di idee innovative e in generale tutto ciò che rientra sotto il cappello delle cosiddette soft skill.
Sì, fermarsi qualche minuto per prendere un caffè, meglio se in un ambiente informale e staccato dal desk di lavoro, favorirebbe i momenti di aggregazione e confronto, con ricadute positive sul benessere e le relazioni interpersonali, che sono in fondo il terreno fertile sul quale germogliano i progetti vincenti.
È per questo che chi progetta ambienti di lavoro nell’ottica dell’Ufficio 3.0 considera sempre più la necessità di avere aree break, kitchen e in generale spazi di relax dal tono informale, sempre più simili a un ambiente domestico che a uno professionale, in cui staccare la spina, sciogliere la tensione e lasciar fluire lo scambio di opinioni e punti di vista che nella situazione formale di lavoro normalmente non emergono.
Insomma, siamo davvero sicuri che quei 5′ impiegati per bere un caffè in orario di lavoro siano davvero una perdita di tempo, anziché un momento di aggregazione, team building, creatività e benessere finalizzati alla produttività?