Lavoro ibrido: le 3 sfide del rientro in ufficio

Il rientro in ufficio è all'insegna del lavoro ibrido, parte in presenza e parte da remoto in modalità smart e agile working

Lavoro ibrido: le 3 sfide del rientro in ufficio

Il rientro in ufficio di questo settembre 2020 è per molti all’insegna del lavoro ibrido. Non più solo lavoro da remoto, come l’abbiamo sperimentato e vissuto nei mesi del lockdown generale. Non tanto smart working, che presuppone libertà di luogo e tempo e che al momento è una modalità riservata solo a determinate figure di determinati ambiti professionali. Ma una forma intermedia, appunto lavoro ibrido, fatto di giorni in presenza e giorni a casa, con team liquidi che interagiscono di persona e tramite i dispositivi digitali. Una nuova sfida da affrontare, tanto per chi lavora quanto per i manager e i responsabili delle risorse umane, per la quale servono anche nuovi paradigmi organizzativi e mental set tutti da scoprire e sperimentare. Perché secondo molti osservatori, e nel sentimento comune, questo lavoro ibrido è destinato a diventare la nuova normalità.


1. Fare team building attraverso l’engagement
Non c’è più la macchinetta del caffè, non c’è più la pausa pranzo tutti assieme, non ci sono più le riunioni fisiche. O almeno tutte queste cose ci sono molto meno, e non sempre, e non necessariamente con tutte le persone contemporaneamente. E se il lockdown e il lavoro da remoto hanno fatto crollare l’engagement sul posto del lavoro (-16%, dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano) ricreare engament attraverso il digital storytelling è il primo passo del nuovo team building.


2. Sviluppare skill per il lavoro agile
All’inizio siamo rimasti a casa, facendo le solite cose, nello stesso modo, solo che a distanza. Ma ora è il momento di cominciare a sfruttare pienamente le potenzialità della tecnologia digitale applicata al lavoro ibrido. Che non significa solo saper usare programmi e strumenti, ma sviluppare soft skill specifiche per interagire e lavorare efficacemente da remoto.


3. Costruire nuove relazioni
La sorpresa del ricorso massiccio allo smart working è stata che i team replicavano le dinamiche relazionali disfuzionali anche non essendo in presenza. Ma il lavoro ibrido a questo punto pone una doppia sfida: migliorare le relazioni in presenza e anche quelle da remoto. Tanto che alcune aziende hanno già previsto figure come quella dell’agile coach per gestire la transizione verso la nuova normalità del lavoro ibrido.