Sì, lo diciamo spesso che il lavoro è uno stress, ma ora una ricerca condotta da Regus, fornitore globale di spazi di lavoro flessibili, ha indagato anche i modi, le cause e le quantità di stress nelle occupazioni professionali. Scoprendo prima di tutto che in 5 anni, quelli della crisi globale più lunga del Dopoguerra, lo stress legato al lavoro è aumentato.
L’indagine di Regus è stata condotta intervistando 22mila manager e professionisti in oltre 100 paesi, e per il 53% di questi il livello di stress tra il 2010 e il 2015 è aumentato sensibilmente.
Ma se la percezione è comune, da Paese a Paese variano le cause, e quelle per l’Italia sono ben specifiche:
- l’instabilità del posto di lavoro (30% contro il 15% della media globale)
- tecnologie obsolete e inaffidabili (30%)
- carenza di personale e collaboratori (27%)
- Scarsa flessibilità degli orari e dei luoghi di lavoro (15%)
A livello globale invece la prima causa di stress è indicata nella mancanza di esercizio fisico e di cibi salutari (21% degli intervistati).
Ciò che coincide tra l’Italia e il resto del mondo sono gli auspici sui modelli di impiego che potrebbero mitigare lo stress: il 74% del panel (in Italia il 73%) pensa che lavorare talvolta in ambienti diversi possa rappresentare un piccolo antistress; il 61% degli italiani (59% la media globale) pensa anche che operare con più flessibilità permetterebbe di raggiungere un miglior equilibrio tra vita e lavoro.