Lo stress da partita IVA

Lo stress da partita IVA è il compagno fedele di ogni libero professionista: ecco come sopravvivere alla vita da lavoratore autonomo

Lo stress da partita IVA

Lo stress da partita IVA è il compagno fedele di ogni libero professionista. Ok, non ci sono cartellini da timbrare, capi da ossequiare, orari da rispettare e colleghi da sopportare, ma essere un lavoratore autonomo non è tutto rose e fiori. Anzi, ci sono più spine che petali, a ben guardare: orari inesistenti, ferie e malattie non pagate, nessuna tutela, nessun contratto, concorrenza spietata, ansia da prestazione e chi più ne ha più ne metta. In una parola: stress. E questo è solo per rimanere nel perimetro dello svolgimento della propria professione. Perché poi ci sono i conti da fare, il commercialista da consultare, le tasse da pagare: un lavoratore autonomo racchiude in sé il reparto progetto e sviluppo, quello commerciale, la produzione e anche l’amministrazione.

Lo stress da partita IVA: come sopravvivere

Insomma, per sconfiggere lo stress da partita IVA ci vorrebbe un manuale di sopravvivenza, e in effetti c’è: “Happy worker” (Giunti Editore, Collana Professione Facile, Euro 6,90) è stato scritto da due guru della psicologia del lavoro e della formazione (Matteo Marini, già autore di “Fucking Monday. Corso di sopravvivenza in ufficio”, e Gaetano Torrisi). Non è esattamente ciò che devi sapere prima di aprire una partita IVA ma sono ottimi suggerimenti, in particolare di stile di vita e approccio alla vita, che possono aiutare a navigare nel mare tempestoso del lavoro autonomo: consigli come coltivare momenti di comunicazione – un caffè con un amico, un aperitivo con il gruppo di lavoro -, non dimenticare i propri hobby e interessi, compreso quello di mantenersi in forma con una vita attiva e qualche momento di sport, o ricordarsi di staccare davvero, quando si decide di andare in vacanza o anche solo nel weekend, sono tutti utili per ridurre la tensione dello stress quotidiano.

Lo stress da partita IVA: cosa fare

Però non è nemmeno facile né veloce cambiare stile di vita, riprendere vecchi hobby, riuscire a staccare e lasciarsi andare a chiacchiere positive e che escludono i problemi del lavoro. Per questo servono anche trucchi più immediati per superare momenti di particolare stress come quello dell’introduzione della fattura elettronica: per esempio dotare il proprio ufficio di un acquario (pare che osservare i pesci che nuotano rallenti il battito cardiaco e la pressione arteriosa), fare una passeggiata all’aperto prima o dopo la pausa pranzo (bastano 10′ per svoltare la giornata in buonumore), staccare notifiche, chiamate e mail nei momenti in cui ci si dedica agli aspetti cruciali del proprio lavoro (davvero, a meno che non si salvino vite umane, stare un paio di ore offline non farà crollare il mondo), cominciare la giornata con una routine positiva.