Con l’avvio della cosiddetta Fase 2, quella in cui ricominciano le aperture di negozi e attività e gli spostamenti per motivi di lavoro, torna prepotentemente in auge la questione delle mascherine per il Coronavirus. Una cosa è certa: al punto 2 del DPCM del 26 aprile è scritto testualmente che “ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19, è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza“. Il tutto a maggior ragione ora che si sono capiti i meccanismi di diffusione all’interno degli uffici. Quindi ogni volta che si esce di casa, e per tutto il tempo che si resta fuori, sarà necessario indossare una mascherina protettiva. Ma quali usare? E come? E quando? Vediamo di fare chiarezza.
Al netto di ogni valutazione sulla loro effettiva utilità (motivo per cui il principio di maggior cautela e quindi di distanziamento sociale rimane sempre valido) esistono sostanzialmente 3 tipologie di mascherine: quelle chirurgiche, le FFP2 e le FFP3. Per orientarsi nell’acquisto e nell’uso può tornare ancora utile partire dal famoso video di Alessandro Gasbarrini, chirurgo dell’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, che ha distinto tra mascherine altruiste, egoiste e intelligenti.
Le mascherine chirurgiche sono le cosiddette altruiste, perché proteggono gli altri dal nostro potenziale contagio. Sostanzialmente sono quelle che usano normalmente i chirurghi in sala operatoria per non rischiare di infettare il paziente ma nella situazione del Coronavirus non sono in grado di proteggere chi le indossa dal contagio. Ma essendo altruiste, se tutti le utilizzassero, offrirebbero sicuramente un argine alla diffusione del contagio. Il Ministero della Salute, sul suo sito, non le considera né come dispositivi medici né come dispositivi di protezione individuale ma sono sicuramente utili per limitare la diffusione (non per proteggersi da essa) e possono essere usate anche per uscire di casa.
Le mascherine cosiddette “egoiste” sono le FFP2 e le FFP3, quelle con la valvola, che permettono a chi le indossa di non infettarsi ma potrebbero lasciar passare il virus se si è infetti. E allora perché sono in commercio? Perché per esempio sono essenziali per medici e personale medico che ha la necessità e il dovere di proteggersi in tutte le situazioni a contatto con persone infette o potenzialmente tali. A questo punto indossare una FFP2 o una FFP3 protegge sicuramente dai rischi di contrarre il Coronavirus ma non aiuta a limitare la diffusione del virus.
Ci sono infine le mascherine “intelligenti” che sono tutte le FFP senza valvola e che con il loro elevato potere di filtraggio sono in grado di proteggere sia chi le indossa che gli altri, limitando quindi sia i rischi di infezione che la propagazione del contagio.
Allora quali usare? Non le FFP2 e FFP3 che sono riservate al personale medico, a meno di non voler indossare sopra quelle una mascherina chirurgica. Sicuramente la mascherina chirurgica, e se si vuole essere protetti oltre a proteggere gli altri se ne possono indossare 2, una per ogni verso, per fermare il virus in ogni senso (ma non è semplice passare una intera giornata così) e sicuramente anche quelle “intelligenti” che svolgono lo stesso compito.