Marie Kondo era già un caso letterario per il suo bestseller mondiale “Il Magico Potere del Riordino” (oltre 3 milioni di copie vendute in 30 Paesi) e per il secondo volume “96 lezioni di felicità”, ma da quando è sbarcata su Netflix con la serie “Facciamo ordine con Marie Kondo” la 33enne giapponese ha sfondato il muro di gomma dei maniaci dell’ordine e della pulizia per diventare una guru dell’organizzazione a tutto tondo con il suo metodo KonMari. Non più solo famiglie con bambini, single incalliti, coppie travolte dal trasloco e vedove alle prese con appartamenti troppo grandi e ingombri di cose, il metodo Marie Kondo per l’ufficio vale anche per imparare a essere ordinati sul posto di lavoro. È essa stessa ad aver affermato che “con una scrivania ordinata, la vostra efficienza al lavoro è destinata a crescere”, mettendo ordine nelle cose e, di riflesso, anche a livello mentale.
Il metodo Marie Kondo per l’ufficio
La logica, o teoria, di Marie Kondo è tutto sommato semplice: l’ordine materiale significa ordine mentale, meno stress e di conseguenza anche maggior possibilità di essere creativi. Già, non solo efficienti ma anche creativi e rilassati. In una parola: la felicità, anche al lavoro.
Per le cose di casa la pratica è semplice: buttare gli oggetti anziché accumularli, valutarli uno a uno e, se non ci emozionano, buttarli inesorabilmente. Il metodo Marie Kondo per l’ufficio è lo stesso.
Come ripulire la scrivania con il metodo Marie Kondo
Come prima cosa si tratta di ripulire la scrivania con il metodo Marie Kondo: non un pezzettino alla volta ma una operazione drastica, approfondita e definitiva. Comincia da ciò che vedi: arredi, carte, documenti, pubblicazioni, cancelleria e qualunque oggetto sia presente fisicamente nel nostro spazio di lavoro. Ciò che non è utile si butta; ciò che non si usa da tempo si butta; i doppioni si buttano; gli effetti personali si eliminano o riducono all’essenziale (1 foto della famiglia); appunti vari su Post-it, foglietti e fogliettini si eliminano.
Poi si passa a ciò che non si vede, cioè che è nascosto nei cassetti: il metodo è lo stesso, gettare ciò che non serve, riordinare ciò che è necessario riordinare (documenti da conservare per legge), eliminare ciò di cui non si giustifica l’esistenza. Vale anche per librerie, scaffali, armadi, archivi: ciò che non potrà servire in futuro deve sparire dalla vista.
Il terzo passaggio è la pulizia: pulire le superfici, l’interno dei cassetti, i mobili e le sedie, le lampade, la tastiera del computer e il monitor, dove si accumulano germi a non finire. Tutto. Buttare e pulire è liberatorio, ed è il viatico della felicità.
Riordinare i documenti con il metodo Marie Kondo per l’ufficio
A questo punto si tratta di riordinare i documenti con il metodo Marie Kondo per l’ufficio, e qui si tratta di aver chiaro il flusso operativo con il quale processiamo documenti cartacei che, volenti o nolenti, non possiamo eliminare dalla nostra quotidianità lavorativa: come abbiamo già scritto qui si tratta di suddividere tra documenti correnti che vanno in una cassettina di passaggio, documenti importanti di consultazione frequente da tenere a portata di mano che vanno nei cassetti della scrivania, e documenti da conservare per lungo tempo che vanno nell’archivio vero e proprio.
Darsi dei tempi per applicare il metodo Marie Kondo all’ufficio
Il metodo Marie Kondo è tutto sommato semplice da capire, più difficile da mettere in pratica in modo spietato e definitivo, e la discriminante è il tempo. Darsi delle scadenze rigorose e tassative è il segreto per il successo: 10′ per pulire, 1 ora per catalogare, 30′ per buttare (sono ipotesi, ciascuno deve stabilire il proprio cronogramma, ma una volta deciso, si parte e non si deroga: l’efficienza è tutto per arrivare al risultato finale).
Di più: non basta l’intervento massiccio una tantum, il metodo Marie Kondo per l’ufficio è una forma mentis, un modo di essere quotidiano: la scrivania deve rimanere pulita ogni sera, e dobbiamo ritrovarla sgombra, minimalista, pulita ed essenziale il mattino dopo. Non ci sono foglietti che rimangono sul desk, appunti che serviranno il giorno dopo sparsi alla rinfusa, oggetti lasciati in disordine perché non abbiamo un posto migliore dove riporli. Il metodo Marie Kondo per l’ufficio è una pratica quotidiana fatta di piccoli passi.
I benefici del metodo Marie Kondo per l’ufficio
Già, ma quali sono i benefici del metodo Marie Kondo per l’ufficio? Perché sottoporsi al doloroso e faticoso rituale di gettare tutto e vivere nell’essenziale? Lo insegnano gli chef, per i quali lavorare nell’ordine e nella pulizia non è solo una questione di igiene ma un’esigenza di disciplina ed efficienza. Lo insegnano le archistar, le cui scrivanie sono sempre sgombre e pulite. Lo insegnano i grandi manager, abituati a processare compiti, prendere decisioni, e andare oltre, senza accumulare. Nel nostro piccolo, lavorare in un ambiente ordinato e pulito significa essere felici, fare spazio alla nostra personalità e creatività, riuscire a vedere ciò che prima non potevamo nemmeno intuire. E poi fare ordine, nel senso dell’attività fisica del buttare, riordinare, distruggere ed eliminare, è un gesto catartico, liberatorio, meditativo e, in fondo, davvero gratificante.