Si dice Gender Gap e si intende quell’insieme di differenze a livello di condizioni economiche, di accesso al lavoro, di istruzione e conseguentemente sociali che hanno un impatto concreto sulla vita delle persone in base al genere sessuale di appartenenza. E quando si parla di mancata uguaglianza tra le condizioni sociali, economiche e culturali, si intende soprattutto, ma non solo, l’esistenza di penalizzazioni e fattori limitanti per le donne rispetto ai maschi. Questo riguarda molti aspetti della vita quotidiana delle persone e anche, se non soprattutto, le condizioni di lavoro. C’è un report – Il Global Gender Gap Report, stilato ogni anno dal World Economic Forum – che monitora e analizza le condizioni di lavoro delle donne nel mondo e la cattiva notizia è che ancora oggi, nel 2019, in nessun paese del mondo c’è ancora una vera parità di genere: se si considera la percentuale di donne che lavorano, le differenze salariali, la rappresentanza femminile nelle posizioni apicali e nei consigli d’amministrazione, e la tutela della maternità, non c’è un solo paese al mondo in cui i meriti delle donne sono riconosciuti e valorizzati come quelli dei maschi.
I migliori Paesi per le donne che lavorano
Detta la cattiva notizia, passiamo invece a quelle quasi buone. In generale è l’Europa occidentale il miglior posto al mondo per le donne lavoratrici, con il più alto livello di parità di genere (75,8%). Seguono Nord America (72,5%), America Latina (70,8%), Europa dell’Est e Asia centrale (70,7%), Asia orientale e Pacifico (68,3%), Africa sub-sahariana (66,3%), Asia meridionale (65,8%) e infine Medio Oriente e Nord Africa (60,2%). Ma anche nell’Europa Occidentale dove viviamo noi non è tutto oro quello che luccica e le medie nascondono sempre un po’ meriti e colpe.
Per esempio noi, l’Italia, siamo il fanalino di coda dei Paesi più avanzati. Per dirla in modo spiccio, siamo i peggiori tra i migliori, che è meglio che essere i migliori tra i peggiori ma è una magra consolazione: ora siamo al 72° posto su 149 Paesi considerati, precediamo Grecia (per rimanere in Europa) ma anche Giappone, ma siamo dietro a Honduras e Montenegro.
Ma allora dove deve (o dovrebbe) andare una donna che voglia veder riconosciuti i suoi meriti e diritti? Le nazioni migliori da questo punto di vista sono – nemmeno tanto sorprendentemente – quelle nordiche: Islanda, Norvegia, Svezia e Finlandia, ai primi posti della classifica. Ma subito dopo viene questa volta sì sorprendentemente il Nicaragua, e al sesto il Ruanda, un Paese dell’Africa sub-sahariana. Completano in ordine la Top 10 la Nuova Zelanda, le Filippine, l’Irlanda e dalla Namibia.