Che la pandemia abbia stravolto il mondo del lavoro nei suoi ritmi, nelle sue organizzazioni e nelle sue modalità è ormai un dato di fatto. E tra ascesa del lavoro agile (ma anche di quello banalmente da remoto), great resignation e ogni altra novità con cui abbiamo a che fare di questi tempi pandemici, è …
Che la pandemia abbia stravolto il mondo del lavoro nei suoi ritmi, nelle sue organizzazioni e nelle sue modalità è ormai un dato di fatto. E tra ascesa del lavoro agile (ma anche di quello banalmente da remoto), great resignation e ogni altra novità con cui abbiamo a che fare di questi tempi pandemici, è arrivato anche il momento della YOLO Economy.
YOLO è l’ennesimo acronimo inglese che sta per “you live only once“, cioè si vive una volta sola (e quella volta sola non è fatta solo per lavorare è il sottotesto). E se su Reddit uno dei gruppi più attivi è quello chiamato AntiWork (disoccupazione per tutti, non solo per i ricchi è lo slogan) la YOLO economy è il fenomeno di cui più ci si occupa in questo momento, con posizioni anche diametralmente opposte.
A parlarne per primo il New York Times (Welcome to the YOLO Economy: Burned out and flush with savings, some workers are quitting stable jobs in search of postpandemic adventure il titolo inequivocabile) ma anche in Italia il dibattito sta montando.
In primis ClickLavoro, il luogo di incontro tra cittadini, aziende e operatori (pubblici e privati) che possono informarsi su tutto ciò che accade in materia di lavoro del Ministero del Lavoro, che definisce la Yolo Economy come:
una vera e propria forma mentis, una scelta volontaria di cambiamento, il desiderio di rischiare per ampliare i propri orizzonti e costruire un futuro migliore, alla portata delle proprie necessità e desideri.
Il rischio è un gap nel cambio generazionale essenziale in ogni azienda. Se i millennials preferiscono la YOLO e la generazione x è troppo giovane, chi guiderà e lavorerà con ardore nelle imprese nei prossimi 10 anni? Un management non digitale che non riesce a capire clienti, processi e mercati? Un management di teenager alle prime esperienze lavorative? Gli unici che possono farlo, per ragioni anagrafiche e culturali sono i millennials. Spero che si trovi, rapidamente per la nostra economia, un vaccino contro la YOLO.
Il mensile Vita (dedicato al racconto sociale, alla sostenibilità e al volontariato) racconta alcune storie italiane di millenials che hanno mollato lavoro e certezze in favore del downshifting, guardandoli con un occhio di favore:
Scegliere una nuova strada non è sempre semplice ma, alcune volte, è la decisione migliore
Forbes la vede più come una scelta anche imprenditoriale delle generazioni Z e millenials, e quindi non necessariamente negativa per l’economia:
Una tendenza che ha come mantra il rischio, il fatto di buttarsi nel vuoto perché se si vive una volta sola – e la pandemia ce l’ha insegnato – allora tanto vale tentare subito.
E Money snocciola alcuni consigli utili per abbracciare la YOLO Economy (come se appunto fosse una nuova fede)
Rimanere sempre aggiornati sui nuovi trend nei settori con la più alta crescita, quali ad esempio le vendite online, la consulenza per la digitalizzazione delle imprese e l’automazione dei settori della logistica;
Creare un network solido e affidabile, sfruttando soprattutto gli spazi di coworking nei quali possono incontrarsi professionisti di vari settori;
Analizzare attentamente la situazione nel mercato nel quale si intende operare, con riferimento all’analisi SWOT (punti di forza, punti di debolezza, opportunità e minacce);
Acquisire sempre più competenze complementari e saperle applicare al settore in cui si opera.