Si fa molto parlare di work-life balance, un tema sempre più centrale nelle scelte di lavoro – in particolare delle nuove generazioni come i Millenials – e nelle politiche di reclutamento delle aziende. Ma non basta lo smartwork e qualche benefit per non farsi travolgere dal lavoro. È anzi ciascuno di noi che deve ogni giorno, attraverso piccoli gesti e piccole scelte, riuscire a non farsi travolgere dal lavoro, a mantenere uno spazio dedicato alla vita privata, alla famiglia, agli hobby, alle passioni. L’alternativa? Il burn-out.
1. Pensa al tuo equilibrio. Non a quello degli altri.
Il rischio è sempre quello di copiare, ma ciascuno di noi ha un equilibrio tutto suo. C’è chi considera il lavoro la propria passione totalizzante, e chi lavora per garantirsi le proprie passioni. In mezzo infinite sfumature. Copiare gli altri è sempre la strada più breve verso l’insoddisfazione, e non esiste una regola valida per tutti. Per questo ciascuno deve fare i conti con le proprie aspirazioni e priorità e trovare il proprio work-life balance. E questo vale non solo per colleghi, amici e conoscenti, ma anche per i modelli del passato, in primis i genitori: aver avuto genitori super-manager tutti dediti al lavoro, o hippie che hanno passato la loro vita facendo esperienze, non deve condizionare le nostre scelte di oggi.
2. I sacrifici necessari non esistono.
Esistono i doveri, verso se stessi, la propria famiglia, il proprio impiego. Ma i sacrifici necessari di oggi si trasformeranno nei rimpianti di domani, portando al burn-out. Quando un dovere diventa un sacrificio è il momento di prendere le distanze per vedere la situazione più a fuoco.
3. Fare solo le cose di cui si è convinti.
La convinzione è la stella polare delle nostre scelte professionali, e di tanto in tanto, e sempre nei momenti di crisi, è opportuno chiedersi se tutto quello che stiamo facendo ci convince davvero. Le scelte professionali devono avere un senso per noi, prima ancora che per il contesto sociale in cui viviamo. La conseguenza è quella di trovare il modo di vivere secondo la propria indole e non secondo modelli diffusi, imposti, o socialmente prevalenti. Il successo, non solo nel senso economico ma soprattutto di realizzazione delle proprie aspirazioni, arriva sempre e solo quando si fanno le cose di cui si è convinti.
4. Non temere di cambiare.
Ogni cambiamento è sempre un’opportunità e, nonostante i proverbi, non bisogna aver paura di cambiare per cercare ciò che è meglio per noi. È la conseguenza del punto precedente: se si sente intimamente che quella è la strada giusta, allora davvero quella è la strada giusta, qualunque essa sia.
5. Non si vive di solo lavoro.
Nonostante certi modelli (apparentemente) vincenti. Non si vive di solo lavoro, non si vive sempre per il lavoro. A ogni età ci possono essere strategie diverse e investimenti diversi circa il lavoro e la vita privata, ma per evitare il burn-out e l’esaurimento da troppo lavoro, è sempre la vita privata il lato da valorizzare. Nel concreto può significare un’infinità di cose: mettere dei paletti per garantire tempo di qualità alla propria famiglia, sapersi ritagliare dei momenti per le proprie passioni, saper prendere le distanze dalle richieste sono tutti piccoli gesti quotidiani che alla lunga portano al giusto equilibrio. L’alternativa è cadere preda di stress, frustrazione, burn-out.