Per superare brillantemente un colloquio di lavoro è indispensabile evitare di porre determinate domande. Quali? Scopriamole insieme!
Stai sostenendo un colloquio di lavoro e sembra che tutto proceda per il meglio. L’esaminatore ti ha posto diverse domande a cui hai risposto in maniera brillante e sembra piacevolmente colpito dalle qualifiche e dall’esperienza maturata messa in luce dal tuo curriculum. Il colloquio volge al termine ed ecco che arriva uno dei momenti più cruciali e quindi più temuti. L’esaminatore ti chiede: “Ha delle domande?”. Qualche settimana fa abbiamo visto quali sono le 5 migliori domande da porre durante un colloquio di lavoro. Abbiamo discusso di quanto sia importante questo momento per dimostrare di aver fatto ricerca sull’azienda e di essere il candidato ideale per il ruolo in questione. Oltre a queste, ne esistono però altre che è bene non porre mai – se non altro in fase di colloquio – per evitare che il nostro curriculum finisca dritto nel distruggi documenti. Vediamo insieme quali sono!
Queste domande di base sull’azienda e sul ruolo per il quale si sta sostenendo il colloquio non devono mai essere poste in questi termini perché denotano una scarsa ricerca in previsione del colloquio. In fondo se noi non siamo interessati all’azienda, difficilmente questa lo sarà nei nostri confronti! È bene raccogliere quindi quante più informazioni possibili sul settore e sulle tappe salienti toccate dell’azienda per non essere colti impreparati. Lo stesso vale per una tematica come la concorrenza aziendale: una semplice ricerca su Google ci farà capire subito quali sono le aziende concorrenti e quali le caratteristiche su cui puntano per differenziarsi. Anche non sapere le mansioni che caratterizzano il ruolo in questione dimostra di non aver nemmeno letto la descrizione della posizione per la quale si è presentata domanda. È consigliato invece stampare la descrizione e portarne una copia con sé per porre domande specifiche all’esaminatore nel corso del colloquio che, ricordiamo, va inteso come una conversazione: ad esempio, per ricevere chiarimenti sulle mansioni giornaliere previste dalla posizione.
Alcune delle domande che consigliamo di evitare in fase di colloquio sono tutte quelle che vertono sulla tematica del denaro. Nella descrizione della posizione lavorativa per la quale si è presentata domanda sarà infatti spesso già presente a grandi linee un ipotetico intervallo di remunerazione. Per cui, possiamo già farci un’idea e candidarci solamente se lo riteniamo in linea con le nostre aspettative. Stessa cosa vale per i benefit aziendali. Spesso le aziende li elencano nella loro pagina dedicata alle offerte di lavoro. Una lettura approfondita del sito aziendale ci aiuterà quindi moltissimo sia a mostrarci preparati ma anche ad avere un’idea abbastanza specifica della cultura aziendale. Per quanto concerne lo stipendio, questa è sicuramente una tematica che può essere affrontata una volta superato il colloquio e ricevuta un’offerta.
Anche queste domande, se poste così, non daranno l’effetto sperato. Dimostrerai infatti di non essere molto interessato alla posizione in questione o che ti interessa di più fare carriera che offrire un valido contributo all’azienda per cui desideri lavorare. È importante quindi riformularle onde evitare di dare un’impressione di arroganza. Meglio concentrarsi sul ruolo al centro del colloquio ed eventualmente, porre domande sulle opportunità di formazione. In tal modo, darai l’impressione di voler acquisire nuove competenze e di voler crescere per generare un impatto positivo sull’azienda.
In fase di colloquio, sarebbe bene evitare anche le domande di natura logistica. Eventuali orari peculiari saranno probabilmente indicati nella descrizione della posizione (ad esempio, se si tratta di un lavoro con turno di notte). Sono domande da lasciare per quando saremo certi di aver ottenuto il lavoro. Inoltre, è molto probabile che l’azienda disponga di un manuale da consegnare ai nuovi arrivati e questo tipo di domande potranno essere chiarite in tale circostanza oppure semplicemente con una ricerca online. Anche domande sui giorni di malattia, sugli straordinari o le ferie remunerate faranno parte di tutta quella serie di questioni di natura più logistica da discutere in separata sede una volta superato il colloquio. È importante infatti non dare l’impressione di essere un dipendente poco concentrato sul lavoro che non aspetta altro che andare in vacanza!
Sicuramente, sono da evitare anche tutte quelle domande che ti possono mettere in cattiva luce, insinuando il sospetto che tu possa essere una persona poco affidabile se non poco raccomandabile. Evita quindi di parlare dei profili social (e soprattutto di pubblicare commenti negativi sull’azienda!), mostrati aperto ad eventuali controlli sul tuo passato e sulla tua precedente esperienza lavorativa ed evita di porti come una persona poco professionale, litigiosa o interessata a flirtare con i colleghi. Ma soprattutto, oltre ad evitare le domande peggiori, ricordati di porre quelle migliori: la domanda peggiore di tutte è infatti quella che non si fa!
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Speriamo che questo articolo ti possa aiutare a evitare di porre al tuo esaminatore le domande peggiori. Sei d’accordo con noi o ne hai altre che pensi debbano essere menzionate? Condividile con noi sulla nostra pagina Facebook Viking Italia.