Perché è ancora importante scrivere a mano

Scrivere a mano, con penna e foglio di carta, migliora la memoria, aiuta la creatività e permette di selezionare le informazioni importanti

Perché è ancora importante scrivere a mano

Fino a relativamente pochi anni fa eravamo tutti scrittori. Non nel senso di narratori, nel senso che per ricordarci qualcosa o mandare un messaggio scrivevamo a mano: quaderni, cartoline, fogli sparsi, ogni pezzo di carta era utile per scrivere. Oggi siamo per lo più digitatori: non si mandano più le cartoline ma si inviano foto con WhatsApp, non si scrivono più lettere ma mail o sms, non si riempiono più le pagine di un quaderno ma si apre un file sul computer. Certo è più pratico e veloce, gli errori si correggono in fretta e senza lasciare traccia, si invia il tutto più velocemente e a un numero potenzialmente infinito di persone, ma siamo sicuri che tutto questo sia davvero vantaggioso? Oppure è ancora importante scrivere a mano?

Perché è ancora importante scrivere a mano

Negli USA e Canada son già partite numerose campagne per la riscoperta della biro, della matita e dei quaderni a scuola, quantomeno negli istituti primare. Ad Harvard ci sono insegnanti che vietano computer e dispositivi digitali per prendere appunti e gli esami sono tuttora in forma “tradizionale”, cioè penna e foglio di carta. Vezzi demodé? No, scelte consapevoli per ribadire che è ancora importante scrivere a mano.

Scrivere a mano stimola maggiormente il cervello

Numerosi studi scientifici dimostrano come scrivere a mano coinvolga e stimoli aree cerebrali più vaste e profonde di quanto faccia la digitazione al computer. In particolare la scrittura a mano organizza le informazioni nel cervello in modo tale da sviluppare e potenziare la capacità di ricordare e stimolare il pensiero astratto e creativo, creando nuovi collegamenti di senso.

Il motivo è nell’atto stesso dello scrivere, che con una penna o matita è più faticoso che al computer: usare una biro implica di prestare attenzione nello stesso punto, la sua punta sul foglio, sia dal punto di vista visivo che da quello motorio mentre quando scriviamo al computer non guardiamo la tastiera ma lo schermo, non facendo coincidere pensiero, azione e vista, l’integrazione multisensoriale che è alla base delle capacità di memoria.

Scrivere a mano migliora la memoria

Scrivere a mano impone anche di fare delle scelte, di selezionare le informazioni rilevanti. Basta pensare a quando si prendono degli appunti durante una lezione o un corso: è impossibile trascrivere tutto (cosa che molti studenti universitari fanno registrando le lezioni e poi sbobinandole in un secondo momento) e questo impone una maggior attenzione e soprattutto una di tipo selettivo. Fissare i concetti e le parole chiave è il metodo migliore per ricordare, a breve e a lungo termine, ed è quello che facciamo per esempio durante le riunioni o una telefonata, fissando con parole nostre, e quindi dopo una elaborazione personale, i punti davvero importanti, magari su dei Post-It.

Scrivere a mano permette di rispettare gli impegni

Infine scrivere a mano aiuta a fare elenchi, le famose e famigerate to-do-list che non vengono mai rispettate. Mai a meno che non siano scritte a mano perché la “fatica” della scrittura manuale impone di pensare maggiormente a ciò che è plausibile fare, rendendo plausibili anche le liste di impegni inderogabili.